Il Messaggero pubblica un commento di Marco Conti intitolato ”Pd sull’orlo di una crisi di nervi: pronti a richiamare i leader storici per una scossa”. Lo riportiamo di seguito:
”Il Partito democratico è sull’orlo di una crisi di nervi o dello scioglimento, come oggi paventato su ”La Stampa” dal rutelliano Paolo Gentiloni. La prima Festa Democratica in corso a Firenze è diventata occasione di scontro tra dirigenti del neonato partito del centrosinistra, e di grandi elogi per esponenti della maggioranza e di altri partiti.
L’ex ministro Pierluigi Bersani aveva avviato la kermesse provando ad indicare al Pd e a tutta l’opposizione i temi prioritari del confronto con la maggioranza: crisi dei consumi, aumento dell’evasione fiscale, crisi dell’Alitalia, problema energetico, federalismo fiscale. La prima uscita dopo la pausa estiva Walter Veltroni l’ha invece riservata ad Obama e, in collegamento da Denver, ha raccontato il sogno democratico di portare per la prima volta alla Casa Bianca un afro-americano. La proposta del voto agli immigrati, fatta sempre dal leader del Pd al suo rientro in Italia, è quindi coerente, malgrado lo scarso entusiasmo con la quale è stata raccolta in Italia. Oggi il quotidiano dell’ex Margherita, "Europa", liquida il dibattito e approfondisce quello su Alitalia, tema sul quale il Pd sembra dividersi lasciando il sindacato di riferimento, la Cgil, in balia di ulteriori quesiti e contraddizioni.
La prospettiva del congresso appare archiviata, anche perché l’esperienza della festa di Firenze dimostra quanto lacerante sia il confronto interno, tanto più se dovesse essere anche giocato su numeri e percentuali congressuali. A ciò si aggiungono le rivelazioni di ”Panorama” di oggi che, rimandando all’epoca delle primarie, offrono il quadro della tensione interna al Pd e del clima di sospetti tra dirigenti e leader che la sconfitta elettorale ha ancor più amplificato.
Senza congresso anticipato e in attesa delle elezioni Europee, i precedenti leader di Ds e Margherita (D’Alema, Rutelli, Marini) potrebbero essere presto richiamati in ”servizio permanente effettivo” allo scopo di dare al Pd quella ”mossa” che con sempre maggior impazienza e disincanto sollecitano i militanti che in questi giorni affollano le vecchie feste dell’Unità. Se ciò dovesse avvenire, si tratterebbe di una notevole correzione di impostazione dello spirito originario del Pd, ma permetterebbe a Veltroni di condividere il risultato elettorale della prossima primavera”.
