I super ricchi d’Italia, che sarebbero colpiti qualora aumentasse l’imposizione fiscale sui redditi superiori ai 120 mila euro annui, risiedono quasi tutti nelle regioni della Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria.
È quanto emerge da un’indagine diffusa dall’agenzia di stampa Agi e realizzata dall’A.n.co.t, Associazione Nazionale Consulenti Tributari, che ha diffuso gli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni del 2006 e, quindi, riferiti ai redditi complessivi dell’intero anno 2005.
Prima di procedere con i dettagli della distribuzione dei cosiddetti ricchi, forse sono opportune un paio di premesse.
1. Se si tolgono le tasse che oggi già si pagano in Italia, un reddito di 120 mila euro lascia già al fisco un buon 40%, il che lo riduce a 70 – 75 mila euro netti dopo le tasse all’anno. Se si divide la cifra per 13, quante sono le mensilità che un dipendente (e la maggior parte di quei ricchi sono appunto dipendenti) riceve, si arriva a una cifra fra i 5.500 e i 6 mila euro netti al mese. Cifre di tutto rispetto ma che non autorizzano neppure il più folle ottimista a sentirsi non super ma nemmeno ricco. A riprova di questo, quando in America pensano ad aumentare le tasse ai redditi alti, partono dai 400 mila dollari.
2. La concentrazione dei cosiddetti ricchi nel nord ovest conferma l’impressione che si tratti soprattutto di dipendenti. Infatti in quella parte d’Italia c’è la più alta concentrazione di aziende grosse, di quelle che impiegano dirigenti, quadri e tecnici in grande numero, molti con retribuzioni elevate. Il nord est, noto per la sua spinta imprenditoriale, è popolato di piccole aziende, molte di tipo familiare, e in quelle è più facile l’evasione.
L’analisi comprende i redditi dichiarati a partire dalla fascia compresa tra i cento e i 125mila euro comprendente, dunque, anche coloro che risulterebbero tassati dall’eventuale applicazione della proposta.
In Italia sono complessivamente 304.788 coloro che, nel periodo considerato, hanno dichiarato un reddito superiore ai centomila euro. La fetta maggiore dei “ricchi” si concentra dunque nell’area Nord Ovest del Belpaese dove se ne contano 120.719, di cui 47.940 hanno dichiarato redditi compresi tra i cento e i 125mila euro, 24.451 tra i 125 e i 150mila, 14.012 tra i 150 e i 175mila, 8.696 tra i 175 e duecentomila euro, mentre salgono a quota 25.620 unità coloro che hanno dichiarato redditi complessivi superiori ai duecentomila euro.
Segue il Nord Est, con le regioni Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna dove ad avere dichiarato oltre centomila euro sono stati 70.409 contribuenti di cui 29.644 hanno dichiarato redditi tra i cento e i 125mila euro, 14.877 tra i 125 e i 150mila, 7.945 tra i 150 e i 175mila, 5.010 tra i 175 e duecentomila euro.
Con 69.251 contribuenti che hanno dichiarato redditi oltre i centomila euro, il Centro, con le regioni Toscana, Umbria, Marche e Lazio si posiziona invece al terzo posto della classifica delle aree geografiche italiane per distribuzione del numero dei contribuenti per classi di reddito particolarmente elevate.
Nell’area centrale la maggior parte dei contribuenti, pari a 29.423 unità, ha dichiarato importi compresi tra i cento e i 125mila euro, mentre 14.166 hanno dichiarato tra i 125 e i 150mila, 7.681 tra i 150 e i 175mila, 4.856 tra i 175 e duecentomila euro, mentre 13.055 hanno superato la soglia dei duecentomila euro.
Con 29.478 contribuenti che hanno dichiarato importi superiori ai centomila euro, subito dopo si posiziona il Sud, con le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria dove a dichiarare tra i cento e i 125mila euro sono stati 13.819 cittadini, tra i 125 e i 150mila sono stati 6.139, tra i 150 e i 175mila sono stati 3.174, tra i 175 e i 200mila euro sono stati 1.748, mentre raggiungono quota 4.598 coloro che hanno dichiarato redditi superiori ai duecentomila euro.