Un’altra notte di incendi di cassonetti a Palermo, benché la raccolta dei rifiuti sia ripresa alle 23.30 di lunedì.
La città è invasa da 4.000 tonnellate di pattume, ci vorranno giorni per smaltirlo e i cittadini esasperati hanno continuato ad appiccare le fiamme ai cumuli di sacchetti per liberare le strade.
Sono stati 100 nella notte gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno impeganto tutte le squadre disponibili a Palermo. Da venerdì scorso i roghi sono stati più di 500.
La scorsa notte il fuoco ha attaccato e danneggiato gravemente anche cinque automobili che erano parcheggiate nelle vicinanze di mucchi di spazzatura. Gli incendi di più vaste proporzioni sono stati appiccati nei quartieri periferici di Brancaccio, Uditore e Borgo Nuovo, ma anche in via Ammiraglio Gravina, di fronte al porto, nel centro di Palermo. La raccolta è ripresa dopo che agli operai dell’azienda municipale dell’igiene ambientale, Amia, sono stati consegnati 300 paia di scarponi e di guanti. Una delle ragioni per cui gli operatori da lunedì della scorsa settimana effettuavano uno ‘sciopero bianco’ era appunto la mancanza di dotazioni di sicurezza e l’inefficienza dei mezzi.
L’Amia ha un passivo di 150 milioni di euro benché un anno fa l’amministrazione comunale guidata da otto anni dal sindaco del Pdl Diego Cammarata abbia raddoppiato la Tarsu, cioè la tassa sulla raccolta dei rifiuti. La Procura della Repubblica da tempo ha avviato un’inchiesta sui conti dell’Amia,i cui dirigenti hanno tra l’altro fatto 22 viaggi a Dubai con una spesa per la societa’ di 300 mila euro.
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