La Repubblica pubblica un blog del suo inviato a Pechino Massimo Razzi sui trucchi delle Olimpiadi. Lo riportiamo di seguito:
”Stadi semivuoti "riempiti" con volontari e "majorettes", immagini della cerimonia d’apertura parzialmente truccate, doppio playback per la bambina che ha cantato l’inno e rafforzamento delle misure di sicurezza nelle aree olimpiche. Le Olimpiadi cinesi rischiano di perdere parte della loro genuinità e il confine tra vero e virtuale si assottiglia sempre di più. Se il problema dei "buchi" negli stadi si è spesso manifestato anche in altre manifestazioni sportive di questa portata ed è sempre stato risolto "cammellando" truppe di studenti e giovani, quello di fare il "maquillage" alle riprese tv dell’inaugurazione è una novità. Le quattro notizie sono uscite, questa mattina, dalla conferenza stampa di Wang Wei, vicepresidente del comitato promotore dei Giochi (Bocog). E dall’Italia arriva anche l’accusa di plagio dello scenografo e pittore Enzo Carnebianca.
Sicurezza. Per quanto riguarda la sicurezza, a dire il vero, tutti si erano accorti che c’era qualcosa di nuovo, arrivando al Media Press Center. Proprio davanti all’ingresso, da oggi staziona un mezzo blindato color panna con la stella rossa dell’esercito del popolo cinese. Le armi di bordo sono coperte, ma l’effetto è comunque impressionante.
"Personalmente non ho nemmeno visto i blindati – ha detto Wang – Se ci sono, la decisione è stata presa dalle competenti autorità, ma non credo siano state rilevate minacce specifiche". Wang ha aggiunto che, "forse", le misure di sicurezza più severe sono state adottate "in seguito all’uccisione a coltellate del cittadino americano" e del ferimento di sua moglie, avvenuti il 9 agosto. Ma l’episodio è avvenuto in uno dei luoghi di maggiore attrazione turistica di Pechino, la Torre del Tamburo, molto lontano dai siti olimpici. Non resta che pensare agli attentati dello Xinjiang anche se la turbolenta regione è molto lontana dalla capitale e fin dall’inizio tutti hanno detto che non risultavano minacce specifiche per i Giochi.
La cerimonia "truccata". Intendiamoci, la cerimonia è stata tutta vera e si è svolta veramente dentro al "Bird Nest", il nuovo stadio nazionale, ma alcune delle immagini trasmesse dalle televisioni, soprattutto in alcuni passaggi scenograficamente più "delicati" potrebbero essere state registrate in precedenza. Wang Wei ha spiegato che durante alcune prove dei fuochi d’artificio fatte col cielo terso (in particolare, dei 29 grandi cerchi luminosi apparsi sopra Pechino anche fuori dallo stadio / LA FOTO) sono state fatte riprese tv poi consegnate ai network che avrebbero potuto usarle "per assicurare la qualità della trasmissione, nel caso di scarsa visibilità".
"Penso comunque – ha aggiunto Wang – che la gran parte delle immagini fossero autentiche, anche se potrebbero essere state usate anche alcune di quelle registrate". Nella serata della cerimonia il tempo su Pechino era coperto, ma non c’era la foschia che aveva avvolto gli impianti olimpici per diversi giorni prima dell’apertura dei Giochi.
Le parole di Wang confermano quanto scritto ieri dal Beijing Time: delle ventinove impronte solo l’ultima, quella apparsa proprio sopra lo stadio era in diretta, le altre erano una perfetta riproduzione computerizzata. Un anno di lavoro dunque per una sequenza durata cinquantacinque secondi, inserita, in perfetta sincronia, durante la spettacolare cerimonia curata dal regista Zhang Yimou. Nel segmento apparso in televisione tutto è stato curato nei minimi particolari compresa la ricostruzione della tipica nebbiolina da smog che sovrasta Pechino.
La bambina in playback. Una era bruttina ma aveva una voce angelica, l’altra era bellissima ma non sapeva cantare… Sembra l’inizio di una fiaba, invece è la sintesi di un altro piccolo segreto sulla cerimonia inaugurale. Il pubblico di tutto il mondo ha visto la piccola Lin Miaoke, 9 anni (LE FOTO / IL VIDEO), fasciata in uno splendido vestito rosso apparentemente cantare una canzone patriottica. Ma la voce splendida non era sua, apparteneva a Yang Peiyi di due anni più piccola, visino simpatico, ma dentaura non adatta alle circostanze. Insomma, per questioni d’immagine tv, Yang Peiyi ha dovuto cedere la voce a una bimba più bella di lei. Lo ha spiegato alla tv di stato il direttore della cerimonia Chen Qigang: "Abbiamo fatto la scelta giusta per la nazione – ha dichiarato Chen – L’immagine nell’obiettivo doveva essere impeccabile, espressiva e in linea con il sentimento nazionale. Lin Miaoke aveva queste caratteristiche, ma in termini di voce era Yang Peiyi a essere perfetta". Chen non ha spiegato come hanno reagito le bambine coinvolte.
Stadi vuoti. Non tutti gli sport olimpici attirano masse di spettatori. Il vicepresidente del Bocog Wang Wei ha ammesso quello che si fa, in questi casi, da tutte le parti: "Penso che i volontari debbano adoperarsi per creare una bella atmosfera e se alcuni posti sono liberi durante le gare, le cheerleader potrebbero occuparli". Wang ha risposto poi alle critiche sulla mancanza di pubblico sostendendo che fattori come il maltempo e lo scarso utilizzo dei biglietti venduti anche per le famiglie degli atleti olimpici anno contribuito a ciò.
Accuse di plagio. Prima dell’inizio dei Giochi lo scenografo e pittore romano Enzo Carnebianca aveva mandato a Pechino una lettera di diffida: sospettava che il coreografo cinese Shen Wei, da anni residente negli Stati Uniti, avesse plagiato un suo lavoro per una delle coreografie della cerimonia di apertura. Ora, foto alla mano, Carnebianca annuncia il ricorso agli avvocati: "Shen Wei ha ancora una volta plagiato la mia opera", afferma in una lettera spedita al presidente del comitato olimpico Liu Qi e al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. L’artista italiano accusa Whei di plagio dalla Biennale del 2004, dove il cinese presentò "Folding", la sua opera più famosa. Della vicenda si sta occupando anche la Siae”.