Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, aveva detto: “Non permetteremo…”. La Francia ha sentito e si è permessa di nuovo: il portavoce del ministero degli esteri di Parigi ha replicato al Vaticano: “Confermiamo che le affermazioni contro l’uso del preservativo possono avere conseguenze drammatiche sulla politica mondiale in difesa della salute”. Non è un governo di sinistra quello di Parigi, ma è un governo laico e sembra parlare a nome di quasi tutta l’Europa, con le eccezioni della Polonia, Irlanda ed Italia.
Alle critiche che erano venute da Francia, Germania, Austria, Gran Bretagna e Spagna e da molti altri paesi, l’assemblea dei vescovi italiani aveva reagito giudicandole offese che “irridevano alla figura del papa”. Configurando quindi una sorta di infallibilità pontificia che ogni governo deve più o meno esplicitamente riconoscere. E intimando, tra l’altro, al governo di Roma di sbrigarsi a varare la legge per impedire che il singolo possa scegliere il suo percorso di fine vita. Su questo le diplomazsie europee non si pronunciano, resta una specificità italiana. Ma l’Europa non ci sta a riconoscere il primato pontificio e il Vaticano diventa e si dichiara sempre più sospettoso dell’Europa.