Eppure Tanzi è stato condannato, in primo grado, a dieci anni per aggiotaggio e truffa. Eppure ha patteggiato due anni per la bancarotta Eurolat. Eppure il processo per il fallimento Parmalat è ancora in corso.
Nessuno, a quanto pare, si è però premurato di ritirargli il titolo. Non solo, Tanzi ha anche la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte che «premia quanti hanno illustrato la Nazione».
Un caso che, a quanto pare, non è isolato in Italia. A fare compagnia a Tanzi, ci sono altri benemeriti perlomeno “dubbi”. Allora, ecco il Cavaliere del lavoro Roberto Calvi, impiccatosi dopo il fallimento del Banco Ambrosiano. Anche lui medaglia d’oro.
Il generale Giovanni De Lorenzo, golpista mancato, è Cavaliere di Gran Croce. Umberto Ortolani, braccio destro di Licio Gelli, è Grande Ufficiale al merito della Repubblica.
Ma il riconoscimento che suscita sorrisi nei più maliziosi è quello conseguito da Duilio Poggiolini. Uno dei maggiori responsabili della malasanità campana è insignito del titolo di «Benemerito della salute pubblica» con la «Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica».