Settimana 34. Sono ancora qui, incollata alla scrivania. Nonostante gli ordini del ginecologo di ritirarmi. Ma l’idea di rientrare con pargola urlante
di tre mesi e io che corro dal lavoro a casa mi fa rabbrividire. Così provo a farcela. Umore pessimo, emotivamente a terra. La settimana scorsa sono andata a fare l’ecografia, la pupa è cresciuta ma un po’ meno del previsto, pesa un chilo e 600 grammi, almeno così dicono. E mi auguro sia vero, visto che per il mio primo bimbo avevano calcolato un peso di circa due chili ed è nato un chilo e 430 grammi. Comunque conto di tornare a fare un’altra ecografia la prossima settimana.
Per il parto ho deciso di prenotare normalmente, evitando l’intramoenia, leggi 8 mila euro e spicci. Data prevista per il cesareo, mi viene da ridere, 27 giugno. Non ci arriverò mai: due cesarei alla 36° settimana, dopo la rottura delle acque, e la ginecologa che da settimane paventa l’imminenza dell’evento. Conclusione: non ho speranze di arrivare così lontano.
La buona notizia è che ho trovato amici disposti ad aiutarmi, adesso vedremo che fare. Forse non mi cacceranno via dall’ospedale quando mi presenterò con le acque rotte. Lunedì mattina torno dal ginecologo, poi mi tocca una visita cardiologica con elettrocardiogramma. Il 27 anestesista.
Fin qui la terza, splendida, gravidanza. Il resto è il solito casino:stiamo affrontando il problema prima elementare del più grande.Procediamo su due binari paralleli: un’iscrizione in una scuola pubblica e una preiscrizione in una privata.
Conclusione: la scuola pubblica dal prossimo anno verrà trasferita da un’altra parte, la sede è piena di crepe dovute al terremoto, quella privata
non ci ha messo in lista d’attesa. Non si sa se lo prenderanno. E vai con riunioni, incontri, appuntamenti con presidi e per capire che sta succedendo.
Bisognerà anche stabilire, al di là della sede scolastica, cosa propone la nuova, fantastica scuola pubblica, che già prima dei tagli, prevedeva per i
nostri fanciulli un’ora di inglese a settimana a fronte di due ore di religione. A me non sembra una cosa normale. Ma nessuno protesta. Ora con i
tagli andrà anche meglio, se ne parlerà solo nei prossimi giorni. Alle successive riunioni.
Sul problema casa siamo fermi al punto di partenza: zero totale. Non ho trovato nulla che potesse andare bene per noi. Ci accamperemo con tre pargoli in una stanza. Non mi consola affatto chi mi dice che la gente vive in condizioni ben peggiori….ero una bambina viziata e borghese.
