IL PAPA REVOCA LA SCOMUNICA AI VESCOVI LEFEBVRIANI

Benedetto XVI ha revocato la scomunica ai quattro vescovi ultratradizionalisti ordinati illegittimamente da Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988. L'atto del "perdono pontificio" è stato pubblicato oggi dalla Sala Stampa Vaticana. Le dichiarazioni revisioniste e negazioniste sull'Olocausto ebraico fatte da uno dei vescovi illegittimi, il britannico Richard Williamson, non hanno provocato ripensamenti nella decisione già presa da papa Ratzinger. "I lefebvriani sono in piena comunione con la Santa Sede", ha dichiarato il portavoce padre Lombardi.

"Con questo atto – è scritto nel decreto papale – si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica". Nelle intenzioni del Pontefice, "questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l'unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione". Il decreto "auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell'autorità del Papa".

E dunque, il Papa con la decisione comunicata oggi ha compiuto un altro, decisivo passo verso i lefebvriani dopo la liberalizzazione del messale pre-concliare (la cosiddetta messa in latino). In rotta con il Concilio Vaticano II – per le aperture su tematiche come la libertà religiosa, la liturgia e, più in generale, i rapporti con la società moderna – la fraternità sacerdotale dell'arcivescovo francese divenne, da allora, una comunità scismatica. Creando una frattura all'interno della cattolicità che, salito al soglio pontificio, Benedetto XVI si è impegnato pervicacemente a sanare. Sollevando però, anche perplessità e critiche, soprattutto da parte del mondo ebraico.

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