Con i social network si resta in contatto con gli amici, ci si scambiano opinioni e segnalazioni. Ogni aggiornamento di stato su Facebook, ogni voto dato a un video su Youtube sono però merce preziosissima per gli esperti di marketing: secondo la rivista Wired questo mare di informazioni vengono usati sempre più spesso per preparare campagne di lancio di prodotti, dai dischi agli show alle serie televisive.
La nostra attività online interessa il marketing soprattutto nel momento in cui esprimiamo delle preferenze esplicite: «I social network – scrive Wired – permettono alle aziende di marketing di misurare la popolarità dei contenuti, non solo ciò che guardiamo, ma anche quanto ci piace ciò guardiamo sul nostro profilo Facebook, che voto diamo ai video di YouTube».
Questo controllo della nostra vita privata ai fini di marketing, può avere dei risvolti positivi nella misura in cu ici aiuta a trovare qualcosa che ci interessa davvero, ma apre anche degli scenari inquietanti quanto riguarda la privacy – soprattutto se siamo all’oscuro dell’utilizzo che viene fatto dei nostri dati. Per Wired, bisogna essere consci della situazione per decidere o meno di accettare una sorta di patto: «Se si vuole utilizzare i social network e fruire di contenuti online, bisogna essere pronti a pagare una contropartita: noi otteniamo dati e intrattenimento gratuiti mentre i marketer ricevano dati gratuiti su di noi e su tutto ciò a cui non possiamo resistere».