di Archangel
Buffo, questo Veltroni, leader del cosiddetto Partito democratico. Ha riunito, dice, due milioni e mezzo di persone (200 mila secondo la Questura) al Circo Massimo di Roma e tutti si aspettavano che dicesse cose di grande importanza, offrendo al contempo soluzioni per quello che, oggi come oggi, e’ l’incubo piu’ nero degli italiani e non solo: la micidiale crisi finanziaria che rischia di ingoiare senza speranza i risparmi di una vita di gente che ha lavorato sodo perche’, come si dice, puoi essere povero da giovane, ma non puoi esserlo da vecchio. La ricetta di Veltroni nel suo (lungo) discorso e’ stata quella di detassare le tredicesime. Ah, accidenti, una vera e propria fulminazione che deve aver scosso Wall Street nonostante che oggi fosse (per fortuna) chiusa. Se ne riparlera’ lunedi, quando forse la ricetta di Veltroni risollevera’ come d’incanto gli indici di Dow Jones, Nasdaq e Standard & Poor, mentre a Tokyo la gente ballera’ per le strade. Mi posso sbagliare, ma secondo me Veltroni di economia se ne intende quanto io sono familiare con la fisica quantistica o la teoria del caos. Quindi possiamo dire che l’adunata voluta da Veltroni di crisi finanziaria non ha sentito nulla di pur lontanamente interessante. Il guaio di Veltroni sta nel non rendersi conto che la campagna elettorale e’ finita da un pezzo e che lui l’ha persa in una misura tale da rendere arduo il ritorno della sinistra al potere, come se con la sinistra al governo dell’Italia le borse mondiali, la crisi dei sub-prime, i rischi di depressione (la recessione e’ gia’ arrivata) sparissero d’incanto come l’angoscia di quei risparmiatori che avevano investito in obbligazioni di Lehman Brothers e che ora si trovano depredati dai folli brokers americani che per cupidigia ed avidita’ hanno spedito le economie mondiali nel mucchio dei rifiuti. La campagna elettorale, dicevamo, non solo l’ha persa, ma l’ha strapersa, dando a Berlusconi mano libera, cosa che, anche per chi e’ di destra, desta qualche preoccupazione. Ma la stupefacente inadeguatezza di Veltroni quale leader dell’opposizione non si ferma qui. Abbiamo scritto tempo fa che in Paesi dove la democrazia funziona davvero, quando il leader di un partito perde le elezioni, il giorno dopo si dimette, vedi ilcaso della Gran Bretagna o degli Stati Uniti, dove il presidente uscente che perde diventa una non-persona. Ebbene, non soltanto Veltroni non si e’ dimesso, ma dal palco del Circo Massimo ha il coraggio di dire che ”l’Italia e’ un Paese migliore della destra che la governa”. Davvero? Allora vien fatto automaticamente di chiedersi chi l’ha mandata al governo questa destra che sta rovinando l’Italia. I venusiani? Gli alieni della galassia di Andromeda? Veltroni, che pur essendo un ex-comunista convinto, ama pensare di essere un altro Obama piu’ chiaro di pelle, si avventura ad assumere, come il senatore dell’Illinois, toni messianici. Ascoltate: ”Un’altra Italia è possibile, noi vogliamo far arrivare agli italiani un messaggio di fiducia. Le cose possono cambiare. Le cose cambieranno. Non c’è rassegnazione, non c’è paura, non c’è buio dopo il quale non venga la luce". Non c’e’ buio dopo il quale non venga la luce? Sembrano parole di Mose’, ma Veltroni Mose’ non e’. E’ solo un falso profeta che aspira a far credere agli italiani che lui, in questo tremendo casino che sta facendo tremare il mondo come non succedeva dalla grande crisi del 1929, sarebbe il salvatore. In realta’, quando Veltroni afferma che l’Italia e’ nel buio, con le sue parole offende la libera scelta di milioni di elettori che lo hanno sconfitto per la semplice ragione che non gli hanno creduto. Questa e’ democrazia. Puo’ piacere o non piacere, ma le cose stanno cosi’. L’ex-comunista Veltroni l’ha capito? E se mi e’ permessa una previsione, gli italiani si ricorderanno di come il leader del Pd li ha offesi e il suo viaggio nella tundra continuera’ ancora molto a lungo. Grazie a Dio.
