IMMIGRATI REGOLARI 2,4 MLN, AUMENTA DIFFIDENZA DEGLI ITALIANI

L’Italia, nonostante la crescita del numero di stranieri sia notevolmente cresciuta, rimane «fanalino di coda» rispetto agli altri paesi d’Europa per numero di stranieri in rapporto al totale dei residenti. In italia la percentuale di immigrati si attesta, infatti al 5%, inferiore a quella della Gemania (8,8%), del Belgio (8,8%), della Danimarca (5,4) o della Norvegia (5,1%), per non parlare della Svizzera dove la percentuale di stranieri sui residenti raggiungeva nel 2004 il 20,2%.

È quanto emerge dal primo rapporto del ministero dell’Interno sull’immigrazione, curato da Marzio Barbagli e presentato questa mattina al Viminale dal ministro uscente, Giuliano Amato, e dal sottosegretario Marcella Lucidi. Dal rapporto risulta una forte differenziazione territoriale. Al 1 gennaio 2007, infatti, gli stranieri con un regolare permesso di soggiorno sono 2.414.972, pari al 5% della popolazione residente in Italia. Ma se al Sud la quota scendeva all’1,6% nelle regioni del Centro Nord saliva al 6,8%.

Dunque, rileva il Rapporto, se l’Italia ha oggi un numero di stranieri ancora di gran lunga inferiore a quello del resto d’Europa, il dato del Centro-Nord si colloca vicino, o anche superiore, a quelli di Francia, Svezia, Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi. «La crescita solo modesta della presenza straniera al Sud e quella assai più forte al Nord – sottolinea lo studio – potrebbero rendere, in assenza di fattori che ne cambino la direzione, questa forbice ancora più ampia, avvicinando rapidamente le zone centro-settentrionali ai Paesi di più antica immigrazione». Parlano poi sempre più straniero le cicogne del nostro Paese. Nel 2006, infatti, i bambini nati in Italia da genitori stranieri sono stati 57.765 (+11% rispetto all’anno precedente), pari a circa il 10% del totale dei nati in Italia. Il numero dei nati per mille stranieri residenti in Italia è praticamente raddoppiato nel corso di poco più di 10 anni: da 11,6 nati per mille stranieri nel 1993 si è passati a 22 nel 2006.

In totale sono presenti circa 398 mila cittadini stranieri residenti nati in Italia; questi rappresentano la seconda generazione di immigrati, che è pari al 13,5% del totale della popolazione straniera residente. Dato che il fenomeno migratorio è relativamente recente, nota il Rapporto, è probabile si tratti, per la quasi totalità, di cittadini minorenni. Il Rapporto dedica quindi un capitolo ai matrimoni misti che, nel 2004 sono stati 17.835 e costituiscono il 9% del totale delle unioni registrate in quest’anno, fino a punte del 12% nelle aree centro-settentrionali del Paese. Nel 76% dei casi si tratta di uomini italiani che scelgono una moglie straniera.

Aumenta la diffidenza degli italiani verso gli immigrati; quelli islamici sono ritenuti problematici; quasi uno su tre è contrario alla costruzione di moschee sul suolo nazionale; il contenimento/regolazione dell’immigrazione si configura come uno dei dieci principali problemi del Paese. Sono i risultati della seconda ricerca dell’Osservatorio sociale sulle immigrazioni realizzata da Makno & consulting. L’indagine – presentata al Viminale dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato – ha coinvolto 1.000 cittadini italiani e 1.000 immigrati. Nel corso dell’ultimo anno, secondo il sondaggio, è stabile la popolazione che prova sentimenti di apertura/disponibilità nei confronti degli immigrati (42%), mentre sono raddoppiati i cittadini che manifestano sentimenti di diffidenza (dal 5,9% della precedente rilevazione all’11,3% dell’ultima) ed indifferenza (dal 10,7% al 17,1%). È l’immigrazione dai Paesi islamici ad apparire più problematica alla maggior parte degli italiani (55%). I problemi specifici sono costituiti dalla insofferenza degli islamici nei confronti della religione cattolica (28%), dal loro atteggiamento critico nei confronti della cultura e delle tradizioni italiane (25%) e dal pericolo di attentati terroristici di cellule integraliste (17%).

Published by
admin