«Siamo indignati per la risoluzione votata dal parlamento europeo» che stigmatizza la raccolta delle impronte digitali per i nomadi in Italia. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, in un incontro alla Stampa Estera insieme ai colleghi agli esteri Franco Frattini e alle politiche comunitarie Andrea Ronchi.
«La risoluzione votata dalla sinistra del Parlamento europeo è basata su tre presupposti falsi, riconosciuti come falsi e nonostante questo posti alla base della risoluzione. Da qui la nostra indignazione», ha spiegato Maroni. Il governo «vuole realizzare campi autorizzati, controllati, dove possono vivere in modo decoroso tutti coloro che sono in Italia», che siano rom, cittadini extracomunitari o italiani indifferentemente. Il ministro dell’Interno preme: «Porre fine allo sconcio di campi nomadi che sono peggio delle favelas».
Dal Parlamento europeo è arrivato oggi sui nomadi «un voto pregiudiziale e politico», e insieme una «indegna accusa di razzismo» verso il governo italiano. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini.
Il titolare della Farnesina ha spiegato che il governo italiano si aspettava di essere ascoltato dal Parlamento e dalla Commissione europea prima di un qualsiasi giudizio sulla raccolta delle impronte digitali. E invece, ha aggiunto molto amareggiato Frattini, il Parlamento europeo «ha votato senza ascoltare e senza rispettare».
