In arrivo cellulari biodegradabili, anche l’industria tecnologica pensa all’ambiente

La nuova frontiera dell’eco-tecnologia è costruire cellulari e oggetti hi-tech con materiali naturali completamente biodegradabili. Una tendenza che sta prendendo piede e interessando la produzione anche di grandi industrie mondiali di telefonia. L’ultimo nato si chiama “Bamboo Phone”, un cellulare che si usa normalmente, permette di fare e ricevere chiamate ma, a differenza di quelli tradizionali, che vengono gettati nei rifiuti speciali (RAEE), può essere tranquillamente unito ai rifiuti umidi, oppure sotterrato nel giardino di casa.

La struttura esterna, e parte di quella interna, infatti, sono realizzati in mais e bambù che, a distanza di qualche mese, si trasformeranno in concime per la terra. L’inventore si chiama Gert-Jan van Breugel, un designer danese che per questo progetto ha ottenuto un riconoscimento nel “green electronics competition” (gara di eco-tecnologia). Il telefono super ecologico non avrà nemmeno bisogno di caricabatterie in quanto si ricaricherà a mano grazie ad una piccola manovella posta nella parte posteriore del cellulare. I consumi saranno ridotti all’osso anche grazie ad un particolare display monocromatico.

La domanda da porsi ora è se i consumatori saranno disposti a pagare un po’ di più per dei cellulari ecologici. Uno studio americano ha riscontrato che per la maggior parte degli europei e americani non è una priorità comprare cellulari ecologici ma che la maggior parte della gente, invece, ricerca telefoni sempre più dotati di optional.  Se il “Bamboo Phone è un cellulare con pochissime funzioni, allora la soluzione potrebbe essere quella di produrre cellulari contemporaneamente biodegradabili e innovativi. È quello che stanno provando a fare alcuni grandi nomi della telefonia mondiale, da Nokia a Sony.  Samsung, ad esempio, sta pianificando di realizzare un modello di cellulare ad energia solare e la Motorola ha recentemente realizzato MOTO W233 che, a detta della compagnia, è il primo telefono a carbone nel mondo, fatto utilizzando materiale di bottiglie riciclate.

Viola Contursi

(Scuola superiore di Giornalismo Luiss)

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