Inchiesta escort, verifiche sul “complotto” contro Berlusconi

LECCE, 22 SET – La procura di Lecce sta facendo delle verifiche sulle affermazioni rilasciate dall’ex pm di Bari, Giuseppe Scelsi, ora alla procura generale barese, relative  anche all’interesse rivolto per qualche tempo dalla procura di Bari sul presunto complotto ‘mediatico-politico-giudiziario’ – così lo chiama Scelsi – ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla vicenda delle escort. Per verificare sia questo particolare sia il complessivo svolgimento dell’inchiesta, i pm salentini hanno chiesto alla procura di Bari gli atti dell’inchiesta.

L’ipotesi del complotto – a quanto risulta dalle carte – si rivelò insussistente ma i tre magistrati del pool (Scelsi, Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis) ne avrebbero parlato sia con la Guardia di Finanza che curava le indagini sia con il procuratore, Antonio Laudati. Uno di loro, Angelillis – secondo le affermazioni di Scelsi – per due volte nel corso di distinti interrogatori ha rivolto a Gianpaolo Tarantini domande sul complotto.

Durante l’audizione del 17 settembre scorso dinanzi ai pm salentini e napoletani, Eugenia Pontassuglia ha spiegato che tra i temi da approfondire in previsione di una possibile collaborazione alle indagini di Tarantini, era stato predisposto uno ”schema di argomenti sui quali lavorare”.

”Si era individuato – ha detto – quello dell’esigenza di comprendere quali fossero stati i rapporti tra De Santis, Tarantini e l’on.D’Alema (che da alcune intercettazioni risultava essere presente in Sardegna nello stesso periodo in cui c’era Tarantini, cioe’ nell’agosto 2008) e se vi fosse collegamento tra i rapporti che la D’Addario aveva avuto con l’onorevole Berlusconi e quei rapporti tra l’on.D’Alema, De Santis e Tarantini in guanto si poteva prospettare, tra le tante ipotesi, la possibilità che vi fosse stato un accordo tra i tre in virtù del quale Tarantini avesse messo in collegamento Patrizia D’Addario con l’on.Berlusconi (ipotesi alla quale devo dire io non credevo affatto e che poi ho riscontrato, attraverso la conoscenza degli atti di indagine, poter essere esclusa)”.

”Non ricordo – conclude – se nel discutere anche di quell’argomento come tema meritevole di approfondimento da porre a Tarantini nell’interrogatorio, qualcuno di noi utilizzo’ il termine complotto o se esso fu pronunciato dal dott. Laudati”.

L’ex pm Scelsi attacca invece direttamente il collega Angelillis perché spiega che nel corso di uno degli interrogatori di Tarantini, nell’autunno 2009, ”Angelillis introdusse l’argomento del complotto mediatico-politico-giudiziario chiedendo a Tarantini, per quanto io ricordi, notizie sulla presenza dell’onorevole D’Alema in Sardegna e sugli eventuali suoi incontri con Tarantini nella stessa estate in cui quest’ultimo aveva iniziato a frequentare Villa Certosa dell’onorevole Berlusconi. Tarantini escluse tale circostanza rispondendo che era inutile che si continuasse a chiedergli di dichiarare cose che non rispondevano al vero”.

”Ricordo – sottolinea – che già nel precedente interrogatorio, Angelillis aveva chiesto al Tarantini di riferire sui suoi rapporti con Roberto De Santis, e Tarantini aveva dichiarato di essersi rivolto, dopo le perquisizioni, a De Santis chiedendogli di attivarsi presso qualche politico presumibilmente vicino ai magistrati. A detta dello stesso Tarantini, De Santis non aveva mai dato risposta a quella richiesta”.

”Quando nel successivo interrogatorio – argomenta Scelsi – Tarantini sbotto’ di smetterla con quelle continue richieste sul complotto mediatico-politico-giudiziario, facendo implicito riferimento ad ipotesi ricostruttive che nessuno di noi aveva in precedenza formulato, io mi rivolsi all’avvocato Quaranta che assisteva all’interrogatorio con sguardo interrogativo e con un significativo gesto della mano per chiedergli a chi si riferisse Tarantini; e Quaranta articolò con le labbra un nome che io non compresi”. ”Risentito per l’evidente intromissione da parte di altri nella programmazione degli argomenti da chiedere a Tarantini – sottolinea Scelsi – mi alzai adirato e uscii dalla stanza sbattendo la porta. Qualche minuto dopo, tranquillizzatomi, rientrai e proseguii l’interrogatorio”.

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Maria Elena Perrero