COURMAYEUR (AOSTA) 4 MAG Il rombo del – COURMAYEUR (AOSTA), 4 MAG – Il rombo del motore dell'elicottero del Soccorso alpino valdostano ha interrotto, qualche minuto dopo le 6.30 di oggi, la tragica veglia funebre di Mihal Sabovcik, alpinista slovacco, di 24 anni, rimasto bloccato ieri sera dal maltempo a 3.400 metri di quota nel massiccio del Monte Bianco. Al suo fianco le guide alpine hanno trovato la salma di Jan Cech, 40enne, suo amico e compagno di scalata, morto nella serata di ieri, dopo alcune ore di agonia. Il giovane alpinista, trasportato a Courmayeur, si e' salvato dalle rigide temperature, scese nella notte a -10 gradi, scavando una buca nella neve e indossando alcuni abiti dell'amico deceduto. L'incidente e' accaduto nel pomeriggio di ieri quando i due esperti alpinisti slovacchi (partiti sabato scorso da Chamonix) stavano scendendo da un pendio di roccia e ghiaccio, di rientro dalla parete Nord delle Grandes Jorasses, una grande classica dell'alpinismo di alto livello. Sabovcik aveva appena preceduto nella discesa il compagno, quando Cech e' precipitato a pochi metri da dove si era fermato. Il giovane alpinista ha dato subito l'allarme al Soccorso alpino valdostano, ma la comunicazione e' stata resa difficoltosa dallo stentato inglese dello scalatore. In un primo tempo sembrava che si trattasse di un incidente non grave. A causa del maltempo l'elicottero non e' riuscito a raggiungere il Monte Bianco e una squadra di soccorritori (composta da un medico e da guide del soccorso alpino valdostano e della guardia di finanza) e' partita comunque a piedi per raggiungere i due slovacchi. La cordata era arrivata in prossimita' del luogo dell'incidente, tanto che erano state udite le grida dello slovacco, ma la scarsa visibilita' ha costretto i soccorritori a fermarsi al rifugio Boccalatte (2.800 metri). Nel frattempo Cech comunicava il decesso del compagno al Soccorso alpino slovacco, che girava la chiamata ad Aosta dove e' stato deciso di sospendere temporaneamente l'intervento. All'alba di oggi, non appena la visibilita' lo ha permesso, l'elicottero ha recuperato prima l'alpinista sopravissuto e poi la salma del compagno, trasportata all'obitorio del cimitero di Courmayeur. Prima dell'ascensione sul massiccio del Monte Bianco, i due scalatori slovacchi, ben equipaggiati e molto preparati tecnicamente, nelle scorse settimane avevano realizzato in Svizzera altre due prestigiose ascensioni alpinistiche di elevata difficolta' tecnica sulle pareti Nord del Cervino e dell'Eiger.