La recessione taglia le gambe all’aumento dei prezzi. E il fenomeno non tocca solo l’Italia, dove l’Istat ha confermato che l’indice dei prezzi al consumo a luglio è pari a zero, ma anche la maggior parte degli altri Paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna.
Secondo le prime stime l’inflazione a luglio nell’Europa a 16 ha registrato una variazione tendenziale pari a -0,6 per cento, in calo rispetto al -0,1 per cento di giugno.
Per quanto riguarda l’Italia, come già anticipato, l’inflazione, nel mese di luglio, è stata pari a zero. Nel mese di giugno, invece, l’indice dei prezzi al consumo si era attestato allo 0.5 per cento. Si tratta del dato più basso dal 1959, quando l’inflazione fu negativa attestandosi al -1.1 per cento.
Situazione simile anche per Francia e Germania. Nel Paese della Merkel l’inflazione a luglio su base mensile è stata pari a zero, mentre su base annua è addirittura negativa con un -0,5 per cento, per la prima volta da 22 anni a questa parte.
In Francia i prezzi al consumo a luglio hanno registrato una flessione dello 0,4 per cento su base mensile (+0,1 per cento nel mese precedente) e dello 0,7 per cento su base annua rispetto a quella dello 0,5 per cento segnata a giugno. Il calo si è rivelato inferiore al consensus, fissato rispettivamente a -0,5 per cento e a -0,8 per cento. Nello stesso periodo l’indice armonizzato una flessione congiunturale dello 0,5 per cento e tendenziale dello 0,8 per cento.
Una situazione un po’ più grave quella della Gran Bretagna, dove le previsioni della Bank of England danno un dato di inflazione negativa nel 2009 al -1 per cento. Segnali da brivido che potrebbero anticipare una deflazione.
I prezzi al consumo in Russia, invece, hanno segnato una crescita dello 0,1 per cento nella settimana conclusa il 10 agosto scorso. È la quinta settimana consecutiva che si registra un aumento dello 0,1 per cento. Lo ha annunciato il Servizio federale di statistiche. Il tasso annuo di inflazione è per ora dell’8,2 per cento nel 2009.
