Come, dove, quando e chi? Sono queste le domande che si stanno ponendo gli italiani sui vaccini contro l’influenza A. Domande alle quali si è aggiunta un’altra questione, saranno vaccinati anche i bambini sotto i 2 anni?
Le risposte prova a darle il viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio, che mercoledì sera ha confermato al Tg1: «Nella prima fase, a partire da metà novembre, saranno disponibili oltre 8 milioni di cicli di vaccinazioni contro l’influenza A. Per ciclo si intende una doppia dose visto che la profilassi prevede un’iniezione e poi una seconda a distanza di un mese. Questa disponibilità è stata sancita da un’ordinanza del Consiglio dei Ministri del 31 luglio che ha recepito la raccomandazione della nostra Unità di crisi di proteggere il 40% della nostra popolazione».
Il programma verrà meglio definito nella riunione del 2 settembre. Ma i dettagli generali saranno così: nella prima fase, che si conclude il 31 dicembre, la priorità spetta a malati con patologie croniche, personale sanitario e di servizi essenziali, poi a gennaio la seconda fase, obiettivo bambini e giovani da 2 a 27 anni, non viene esclusa la possibilità di vaccinare anche sotto i 2 anni.
Fazio però mette le mani avanti: «Non è certo che la vaccinazione funzioni, al di là degli effetti collaterali, e per questo si preferisce proteggere le persone che vivono con i bambini».
Quattro multinazionali stanno lavorando sul farmaco. Oltre a Novartis, Sanofi, Glazo Smit Kline e Baxter. Ad ogni modo il vaccino, oltre ad essere prodotto, deve essere anche consegnato e approvato dall’agenzia Emea che ne laluterà la sicurezza.