«Sul rischio pandemia intollerabili parole in libertà», è il titolo di un editoriale dell’Avvenire, che liquida come «discutibilissima» la strategia del vice ministro al Welfare, Ferruccio Fazio, sull’influenza “A”. Una sua dichiarazione «di appena dieci parole», e cioè “Non è escluso un rinvio della riapertura delle scuole”, «ha turbato il fine settimana di molte famiglie, gettato scompiglio nel governo e messo a rischio la propria, attesa promozione a Numero Uno della Sanità».
Sebbene poi avesse precisato che in merito a un eventuale slittamento della data di riapertura delle scuole non era stata presa alcuna decisione, «la frittata era fatta» e ha costretto «il governo a correre ai ripari. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini (che descrivono giustamente infuriata, al pari del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi), ha protestato con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi». Poi, «un Fazio forse contrito, ma a nostro avviso non ancora rassicurante, ha definito ieri “ingiustificato” ogni allarmismo».