«Per essere creduti, i magistrati più politicizzati che criticano le nuove norme sulle intercettazioni dovrebbero essere credibili». Lo sostiene Daniele Capezzone, portavoce del Popolo dela Libertà.
«In questi anni – osserva – una parte della magistratura ha abusato della carcerazione preventiva, del pentitismo, e poi delle intercettazioni. Un giro di vite era indispensabile: e le nuove norme garantiscono un buon equilibrio tra la possibilità di indagine e la tutela della privacy degli italiani. Restano solo pochi esagitati, nella politica e non solo, che tuttora auspicano che si possano tranquillamente schedare, spiare, intercettare e magari ricattare gli italiani. Ma il gioco sta per finire».