Il governo potrebbe intervenire per decreto legge sulle intercettazioni telefoniche. Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda sulla recente pubblicazione di conversazioni telefoniche intercettate. «Probabilmente ci sono termini di necessità e urgenza per intervenire non con un disegno di legge che richiede tempi lunghi ma con un decreto legge», afferma il premier.
«Stiamo vivendo un momento di emergenza – dice Berlusconi – perchè siamo fuori da una società che abbia comportamenti civili. Non credo che un Paese possa permettersi ciò che sta accadendo, che è accaduto, che si prospetta possa accadere, cioè che dei privati cittadini si vedano sottratto il loro diritto alla privacy con interventi violenti che possono portare danni irreparabili alla loro immagine: uno stato liberale democratico questo non lo può permettere».
Per il Pd è «inaccettabile» l’ipotesi di un decreto-legge sulle intercettazioni telefoniche, come accennato dal premier oggi. «Le dichiarazioni di Berlusconi sulla possibilità di un decreto sulle intercettazioni sono gravi e inaccettabili», dice il ministro-ombra della Giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia. «Non è questa materia per un decreto, non vi sono i requisiti di necessità e urgenza». Continua Tenaglia: «È materia processuale, complessa e delicata, che richiede un inter parlamentare normale, quale quello del ddl. Del resto lo stesso Governo ha presentato un ddl, quindi l’uscita estemporanea del presidente del Consiglio è incomprensibile».
Di Pietro torna all’attacco: «Lo capisco, lui è tra le persone più informate di tutti sul reale contenuto delle intercettazioni disposte dall’autorità giudiziaria di Napoli e più di tutti ha l’urgenza e l’imprescindibilità di fare un provvedimento per far sì che gli italiani non sappiano chi ha fatto cosa».
«In attuazione della vera ragione per cui è sceso in politica – ha proseguito l’ex pm – cioè per sfangarla sul piano processuale, Berlusconi ha la necessità di fare un provvedimento urgente. Questo dimostra quello che diciamo da tempo: che tutti i decreti fatti nelle ultime settimane sono fatti per un’urgenza che riguarda solo la sua posizione personale e non la sicurezza di tutti i cittadini».
