«Un problema di revisione delle regole esiste; ed è la premessa per cercare di arrivare a regole condivise». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo – durante la cerimonia della consegna del Ventaglio della stampa parlamentare al Quirinale – a una domanda sulla riforma del sistema delle intercettazioni. Per Napolitano, il rinvio a settembre dell’esame del ddl intercettazioni del governo al Senato è stato «opportuno».
Durante la cerimonia del Ventaglio, Napolitano ha detto che alla ripresa dell’iter parlamentare della legge sulle intercettazioni «occorre spirito di apertura e senso della misura» e ha definito una buona premessa per giungere a soluzioni equilibrate il riconoscimento da parte dei giornalisti che in alcuni casi sono stati commessi degli abusi.
Il Capo dello Stato ha poi richiamato alla necessità di «non indulgere alla spettacolarizzazione delle vicende giudiziarie e dei processi e per evitare la quale è stato di recente varato, su impulso dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, un importante codice di autoregolamentazione».
«Essenziale è sempre osservare l’imperativo dell’obiettività, dell’equilibrio e dell’imparzialità. Ed è essenziale – ha continuato il capo dello Stato a proposito della legge sulla sicurezza – nell’esercizio di tutte le funzioni proprie del presidente della Repubblica. Così anche nel valutare l’esito dell’iter legislativo di un provvedimento composito e delicato e nel decidere se promulgarlo o rinviarlo alle Camere per una nuova deliberazione».
Meglio usare «la piuma d’oca» nel compito di far rispettare la Costituzione, piuttosto che «un vano rotear di scimitarra», dice Giorgio Napolitano, sempre a proposito delle polemiche sulla promulgazione della legge sulla sicurezza.