ALFANO, DDL RISPETTA PRINCIPI COSTITUZIONE – "Il nostro provvedimento rispetta i principi della Costituzione in merito alla difesa della privacy di ogni cittadino". Lo afferma il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il provvedimento di riforma delle intercettazioni appena approvato dal Cdm "ha piena copertura europea", ha detto ancora il ministro. La "Convenzione europea per la tutela della privacy infatti – aggiunge – fissa delle adeguate protezioni, stabilendo quali sono le categorie delle persone intercettabili, un termine massimo per la durata delle intercettazioni, quali gli interlocutori".
DEROGA REATI CONTRO P.A PENA 5 ANNI – Le intercettazioni sono sempre consentite quando si tratta di reati per i quali sono previsti l’ergastolo o pene superiori ai 10 anni. E la deroga è per i reati contro la Pubblica Amministrazione che abbiano una pena massima che non sia inferiore ai cinque anni. Sono sempre ‘intercettabili’ invece reati come mafia e terrorismo e di grave allarme sociale. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi convocata al termine del Cdm.
‘PENE DA 1 A 3 ANNI PER GIORNALISTI’ – Per i giornalisti che pubblicano intercettazioni coperte da segreto sono previste pene da 1 a 3 anni. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri.
‘E’ COERENTE,HA FILOSOFIA DDL MASTELLA’ – Il provvedimento di riforma delle intercettazioni appena approvato dal Consiglio dei ministri "é coerente" con quanto detto in campagna elettorale e con quanto previsto dal programma del Pdl e si ispira alla "filosofia del ddl Mastella" pur non prevedendo le stesse sanzioni. Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi convocata al termine del Cdm.
NORME DDL VALGONO PER IL FUTURO – Il disegno di legge sulle intercettazioni varato oggi fissa un principio che prevede l’applicabilità delle nuove norme solo per il futuro e non per i procedimenti in corso. Quindi, non c’é nessuna retroattività. Lo ha precisato il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
‘SISTEMA ERA DEGENERATO’ – Il sistema delle intercettazioni "era degenerato, la privacy dei cittadini violata troppe volte. Su queste promesse abbiamo approvato un testo equilibrato". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri. Il testo, ha spiegato Alfano, limita a 3 mesi la durata delle intercettazioni, fissa a 10 anni la soglia punitiva oltre il quale possono essere autorizzate, con una deroga per reati contro la pubblica amministrazione. Ci sarà inoltre la valutazione di un organo collegiale, di un tribunale e non di un singolo soggetto per decidere l’autorizzazione ad intercettare. Si stabilisce infine l’inutilizzabilità delle intercettazioni prese in un procedimento nel corso di un altro processo.