Il giudice della Corte Suprema americana Antonin Scalia, di origine italiana, avrebbe dovuto essere più cauto quando, in suo intervento ad una conferenza di giuristi, parlando di internet disse di dubitare che con la rete si potesse scoprire «ogni informazione» riguardante la sua vita.
L’affermazione del giudice conservatore (fu nominato all’Alta Corte dal presidente Ronald Reagan) ĆØ stata presa come una sfida dagli studenti di legge alla Fordham Law School, che gli hanno dimostrato il contrario, a quanto riferisce il New York Times.
Gli universitari, in un lavoro assegnatogli da uno dei loro docenti, il professor Joel Reidenberg, si sono messi a smanettare sui loro computer e in breve tempo hanno creato un dossier di ben 15 pagine su Scalia, contenente tra l’altro il suo indirizzo di casa, numero di telefono, e-mail personale della moglie, preferenze culinarie e televisive.
La notizia del dossier ĆØ finita nelle mani del sito web ”Above the Law” (Al di sopra della legge), e i risultati del lavoro degli universitari e’diventato di dominio pubblico. Il professor Reidenberg si ĆØ detto dispiaciuto che dati personali del giudice, che avrebbero dovuto restare nell’ambito universitario, fossero stati divulgati, ma il danno era fatto.
Scalia non l’ha presa bene ed ha rifiutato di farsi intervistare sull’accaduto. Ma tramite un portavoce ha fatto sapere di non aver cambiato idea riguardo a quanto detto su internet, aggiungendo: Ā«Quel che ha fatto il professor Reidenberg ĆØ perfettamente legale, ma ciò che ĆØ legale può al contempo essere irresponsabile. Egli ha dimostrato di avere un’abominevole capacitĆ di giudizio su ciò che si può e non si può direĀ».
