Lanciato a inizio giugno, il piano Romani da 1.450 milioni non è ancora stato approvato dal Cipe. L’obiettivo era quello di ridurre il divario digitale tra zone tecnologicamente ricche e povere. Senza il finanziamento pubblico di 800 milioni inoltre non partono nemmeno i 200 milioni che gli operatori telefonici si sono impegnati a investire nelle zone con maggiori necessità economiche.
Il progetto procede dunque a rilento, ma non a Milano e Roma. Nel capoluogo lombardo 30 mila su 60 mila palazzi, sono già stati provvisti di rete a banda larga, mentre nella capitale gli investimenti previsti dal piano “Roma digitale” ammontano a 600 milioni, per il 75% di Telecom Italia.
Mancano però finanziamenti ed approvazioni per estendere la banda larga al territorio nazionale. Nel resto d’Europa molti Paesi l’hanno già adottata senza alcun problema burocratico, ed un’idea efficace potrebbe venire dalla Svezia. A Stoccolma infatti è stata fondata una società municipalizzata che installa e affitta la fibra ottica necessaria per avere internet ad alta velocità.