Interprete personale di Gheddafi crolla all’Onu per la fatica di tradurre il suo discorso

Dopo aver sudato sette camicie per tradurre in inglese 75 minuti del discorso del leader libico Muammar Gheddafi all’Assemblea delle Nazioni Unite, il suo interprete personale è crollato per la fatica ed ha gridato al microfono in arabo «non ce la faccio più», a quanto riferisce il New York Post.

Momenti di scompiglio nell’aula fino a quando il capo della sezione araba dell’Onu, Rasha Ajalyaqueen, è intervenuto per sostituire l’esausto traduttore e consentire a Gheddafi di continuare a parlare per altri 20 minuti. «È la prima volta da 25 anni che capita una cosa del genere», ha detto un interprete dell’Onu.

In violazione del protocollo, il leader libico ha portato con sé da Tripoli la sua squadra personale di traduttori piuttosto che usare uno dei 25 forniti dalle Nazioni Unite, affermando che solo i suoi riescono a capire il dialetto particolare che parla, cosa smentita dai traduttori Onu secondo cui Gheddafi parla semplicemente arabo.

Un altro interprete ha dichiarato al Post: «Gheddafi non è proprio un campione di lucidità, non solo per le cose che dice ma anche per come le dice, in maniera bizzarra». Non è facile capirlo, ha aggiunto, «perchè alle volte borbotta ed altre parla con se stesso».

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lgermini