Colpisce al cuore la repressione del regime di Ahmadinejad contro attivisti e sostenitori del leader riformista Moussavi. Il riferimento non è alla celebre pellicola di Marco Bellocchio, ma ai tanti drammi familiari che in questi giorni riguardano moltissimi iraniani: come Fatemeh Shams, la donna di 26 anni moglie di un attivista arrestato giorni fa in Iran per aver fatto parte del comitato per il ritorno dell’ex presidente Khatami.
L’uomo, di nome Mohammad Jalaeipour, aveva dichiarato in un’intervista al Wall Street Journal di aver consigliato lui allo sfidante presidenziale Moussavi di usare i siti di social -network, come Facebook, per catturare i voti dei più giovani. Ora, l’uomo si trova in stato di fermo e la moglie ritiene che sia tutt’ora in prigione assieme agli altri attivisti riformisti, non avendo più notizie da una settimana. Tuttavia, come ha dichiarato all’emittente americana, “teme per la sua incolumità”.
La coppia si trovava in Iran fino alla scorsa settimana per partecipare ad una cerimonia nuziale di familiari, quando sono stati bloccati dagli scontri post-elettorali. Inizialmente, il viaggio di ritorno è sembrato filare liscio con tanto di passaporto timbrato per il marito, senonché nell’attraversare il confine assieme ad altri immigrati gli si è avvicinato un funzionario in abiti borghesi che gli ha intimato di spegnere il suo cellulare prima di ordinargli di seguirlo. Da Londra, dove assieme al marito studia all’università di Oxford, la moglie ha dichiarato alla Cnn di non avere più sue notizie da quando lo ha visto attraversare il confine sotto scorta. Questo solo dopo che il 17 giugno gli era stato impedito di prendere un volo per Dubai. Per poi da lì rientrare a Londra.
La donna era riuscita rientrare a Londra facendo scalo a Doha, in Qatar. «Non abbiamo avuto occasione di parlare l’uno con l’altro: stavo seguendo per televisione cosa stava accadendo ed è stata l’ultima volta che lo vidi», ha dichiarato la donna alla Cnn. Entrambi i coniugi hanno fatto parte del comitato organizzativo della campagna “Terza Ondata”, un movimento di giovani riformisti nato lo scorso anno per appoggiare la candidatura dell”ex-presidente Mohammad Khatami.
*(Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)