Nel giorno del decimo anniversario della rivolta studentesca del ’99 in cui i manifestanti vennero bruscamente allontanati dalle strade, Teheran prova la strategia dell’attacco preventivo, attraverso la propaganda tipica di un regime.
Il governatore generale di Teheran, Morteza Tamaddon, precede qualsiasi tipo di disordine o manifestazione di dissenso con un monito che lascia poco all’interpretazione: «Le autorità di sicurezza iraniane schiacceranno chiunque volesse commemorare la protesta del 9 luglio di dieci anni fa».
Minaccioso nel tono, Mortazeri mostra sicurezza nell’avvertimento lanciato agli iraniani: «Se qualcuno intende compiere azioni antirivoluzionarie e contrarie alla sicurezza rispondendo agli appelli di queste emittenti, sarà schiacciato sotto i piedi del nostro popolo, che è in allerta».