Iran/ La Guida Suprema Khamenei prudente nel corso dell’atteso discorso della preghiera del venerdì, non mette in discussione la vittoria di Ahmadinejad. In vista una lotta di potere con l’Assemblea degli Esperti guidata da Rafsanjani che ha il potere di sfiduciarlo. Sabato altra grande manifestazione pro Mousavi.

C’era grande attesa per il discorso che la Guida Suprema Khamenei ha tenuto nel corso della  tradizionale preghiera del venerdì all’Università di Teheran.  Khamenei ha rinnovato gli appelli alla pace e alla calma: sulle elezioni però è stato chiaro, il risultato che premia Ahmadinejad è ormai un dato acquisito. La Guida Suprema ha invitato gli iraniani a concentrarsi sulla religione e scordarsi della politica.

Intanto il leader riformista uscito sconfitto alle elezioni Mousavi ha annunciato un’altra grande manifestazione per sabato.

Giovedì i sostenitori di Mousavi hanno continuato a riempire le piazze della Capitale sfidando apertamente i guardiani della Rivoluzione, i temibili Basij, fedelissimi di Ahmadinejad.

I dimostranti, a centinaia di migliaia, hanno raccolto l’appello di Moussavi per una giornata di protesta – contro i brogli elettorali del 12 giugno – e di ricordo per le persone morte durante i primi scontri di piazza. Famiglie intere, religiosi, donne hanno indossato abiti scuri e verdi recando in mano, in segno di lutto, candele nere. Fino all’alba dai tetti delle case è risuonato  “Allah è grande”, proprio come trent’anni fa l’Ayatollah Khomeini incitava a gridare per cacciare lo scià: era il segno dell’inizio di una rivoluzione.

Il regime reagisce con una strategia bifronte. Attraverso pubbliche dichiarazioni e appelli alla conciliazione, blandisce i supporter di Moussavi invitandoli a seguire le vie legali per verificare le irregolarità denunciate: Ahmadinejad stesso, che inizialmente aveva bollato senza mezzi termini come volgari rivoltosi i riformatori scesi in piazza, ha usato parole di distensione e amicizia. Per contro, la Polizia e i Basij usano per strada le maniere forti: picchiano, arrestano, talvolta uccidono. Le fonti di accesso alle informazioni come internet sono oscurate.

La giornata di venerdì è importante per capire la posizione di Khamenei: finora ha richiamato il popolo all’unità ma è apparso troppo schiacciato su Ahmadinejad. Lui è la Guida Suprema, la massima autorità religiosa e politica: non bisogna dimenticare, però, che l’Iran è una democrazia a guida teocratica, con un sistema di “cecks and balances”. L’Assemblea degli Esperti vigila sull’operato della Guida Suprema e può in alcuni casi sfiduciarlo: Khamenei dovrà scendere a patti con Hashimi Rafsanjani, capo dellAssemblrea e vicino a posizioni più riformiste.

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Warsamé Dini Casali