La storia di Taraneh รจ solo l’ultima, in ordine di tempo, che va a riempire un elenco non si sa ancora quanto lungo. Lei รจ una ragazza iraniana che, come centinaia di suoi coetanei e coetanee, ha partecipato alle manifestazioni di protesta a Teheran all’indomani delle elezioni che hanno confermato Ahmadinejad alla guida del paese. Come tante altre persone รจ stata arrestata e nel carcere avrebbe subito delle violenze. Neda, Sorhab e adesso Taraneh. Sono i nomi che si ripetono nei siti e nei blog dove le informazioni circolano a singhiozzo, per paura della censura. Stupri e violenze, quello che avviene dentro le carceri.
La sua storia, raccolta da un blog iraniano e rilanciata sui siti di tutto il mondo, racconta che la madre di Taraneh ha ricevuto una telefonata da un agente del governo, in cui le veniva detto che sua figlia era stata ricoverata nell’ ospedale Iman Khomeini di Karaj per ยซlesioni ai genitali e all’anoยป, in seguito ยซad uno sfortunato incidenteยป. Una volta giunta in ospedale la donna non ha trovato la figlia. Sparita. Da allora nessuna notizia di Taraneh. In seguito gli agenti del governo le avrebbero consigliato non rendere pubblica la vicenda. Come lei sarebbero tante le persone trattenute in carcere, torturate e sottoposte a violenze fisiche e psicologiche.
Secondo il blogger anglo-iraniano Potkin Azarmehr, ยซse il regime uccidesse i manifestanti li renderebbe dei martiriยป. Tenendoli in carcere, invece, li rende invisibili.
