Iran/ Ancora proteste, i Pasdaran minacciano, ”fermeremo i rivoltosi”, scontri, elezioni, ”nessuna irregolarità”

I sostenitori del capo dell’opposizione iraniana, Mir Hossein Mousavi, sfidano ancora una volta lunedi le autorità e le forze di polizia con una manifestazione contro l’esito delle contrastate elezioni presidenziali del 12 giugno che hanno dato la vittoria al presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, a quanto riferisce la Reuters. Mousavi ha denunciato brogli e chiesto l’annullamento della consultazione.

Secondo la Cnn, centinaia di manifestanti stanno affollando la piazza Haft-e Tir  di Teheran e scontri con la polizia sarebbero già in atto.

Si teme che anche la manifestazione odierna possa degenerare come quella di sabato scorso, che ha avuto un bilancio di un numero imprecisato di morti e centinaia di feriti. Le Guardie della Rivoluzione, i Pasdaran, hanno infatti avvertito di essere pronte ad affrontare con ”fermezza” e ”metodi rivoluzionari” i dimostranti e chiunque violi la legge.

”In questo momento delicato, le Guardie si confronteranno con fermezza e metodi rivoluzionari con i dimostranti”, hanno detto i Pasdaran in un comunicato pubblicato sul proprio sito web. Nel comunicato si afferma anche che le proteste fanno parte di ”un complotto contro la rivoluzione”.

Nel comunicato, citato dall’agenzia Fars, vicina al governo di Ahmadinejad, si precisa che anche ”Basiji e le altre forze dell’ordine e di sicurezza sono pronte ad affrontare i rivoltosi e coloro che violano la legge”. Le Guardie hanno poi ammonito l’Occidente a smettere di offrire sostegno ai ”rivoltosi”. ”Non esiteremo ad affrontare i rivoltosi nelle dimostrazioni illegali organizzate da alcuni candidati – si legge nel comunicato”.  ”Mettiamo in guardia le potenze arroganti perche’ evitino di interferire negli affari interni dell’Iran e sostenere i rivoltosi”.

I Pasdaran sono la guardia d’elite della Repubblica islamica, nata con la rivoluzione del 1979. Contano su centinaia di migliaia di uomini, molto temuti e molto motivati ideologicamente, posti direttamente sotto il comando della Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei.

La manifestazione di lunedi servirà anche a commemore Neda, la ragazza uccisa a fucilate durante le proteste. La scena dell’assassinio è stata ripresa da un video che ha fatto il giro del mondo.

Riguardo alle accuse di brogli elettorali, il Consiglio dei Guardiani ha fatto sapere di non aver riscontrato ”irregolarità di rilievo” nelle elezioni. Lo ha detto il portavoce, Abbasi Ali Katkhodai, sottolineando che il Consiglio respinge l’ipotesi avanzata in alcuni ricorsi secondo cui in 170 città i voti sarebbero risultati essere più degli aventi diritto.

Il portavoce ha però ammesso che in 50 distretti (su un totale di 360 nel Paese) hanno votato più persone rispetto a quelle iscritte nelle liste elettorali e che risultano 3 milioni di voti in più (su un totale di 38 milioni): un numero che comunque, secondo i Guardiani, ”non può portare a un cambiamento sostanziale dei risultati”.

Sul fronte degli arresti, la figlia dell’ex presidente Hashemi Rafsanjani, Faezeh Hashemi, incarcerata domenica con quattro parenti tra cui la figlia, è stata liberata dopo alcune ore. Era stata arrestata per avere partecipato a manifestazioni vietate dal regime. Anche i suoi familiari sono stati liberati. Negli ultimi giorni la tv nazionale ha diffuso più volte immagini di Faezeh che parlava in strada a centinaia di manifestanti pro-Mousavi. La figlia dell’ex-presidente non ha mai nascosto la sua opposizione al presidente rieletto. Da parte sua Ahmadinejad ha accusato la famiglia di Rafsanjani di corruzione.

È finito invece in carcere Maziar Bahari, un giornalista canadese che lavora per il settimanale americano Newsweek. Lo rende noto la redazione del periodico, che non ha più avuto notizie del giornalista dal momento dell’arresto.

L’ufficio del procuratore generale di Teheran ha frattanto annunciato lunedi di aver aperto un’inchiesta sull’uccisione dei manifestanti sabato, a quanto riferisce la Cnn. Fonti ospedaliere, ricorda l’emittente, avevano parlato sabato di 19 morti negli scontri. Fonti ufficiali avevano parlato di 13 o 10 morti mentre fonti non confermate di un bilancio di 150 vittime.

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lgermini