Le scatole nere nel Tupolev della compagnia Caspian Airlines che si é schiantato nel nord dell’Iran sono state recuperate.
Nell’incidente erano morte tutte le 168 persone a bordo. Tra le vittime anche i giovani atleti della Nazionale iraniana juniores di judo.
Nonostante lo sforzo dei soccorritori sembra sia stato impossibile identificare i resti umani delle vittime dell’incidente. Le prime ipotesi sulla causa del disastro aereo parlano di un possibile atterraggio di emergenza da parte del pilota dopo che il motore del velivolo era andato in fiamme.
Il Tupolev era partito da Teheran e si dirigeva ad Eravan, capitale dell’Armenia. Ma poco dopo il decollo, lo schianto é stato inevitabile. I testimoni sul posto hanno riferito di aver visto l’aereo precipitare ed esplodere sulla zona abitata di Qazvin, a un centinaio di chilometri dalla capitale.
Il disastro del Tupolev non è il primo che coinvolge aerei dell’aviazione iraniana, considerata una delle peggiori al mondo a causa di un embrago imposto dagli Stati Uniti, che impedisce di farne una corretta manutenzione. Il Tupolev aveva infatti 22 anni di servizio e le sue condizioni non erano delle migliori.
Proprio a causa dell’embargo, rende noto la Bbc, alcuni piloti iraniani hanno confessato di acquistare pezzi di ricambio di nascosto all’estero e di rivenderli di contrabbando in patria.
Tra i molti incidenti aerei avvenuti negli ultimi anni in Iran il più grave risale al 6 dicembre del 2005 e coinvolse un C-130 che precipitò nei pressi della capitale iraniana. Tra le 110 vittime del disastro, anche alcune persone che si trovavano a terra.
Nel febbraio 2003 invece un aereo militare da trasporto con 276 pasdaran a bordo si schiantò nel sud del Paese: anche in quell’occasione non ci furono sopravvissuti. E ancora tre mesi prima, un Antonov con a bordo 46 ingegneri aerospaziali precipitò in un’area centrale dell’Iran. Tutti i passeggeri a bordo morirono nell’impatto.