Iran/ Un basiji: “Stupravo le vergini condannate prima che andassero al patibolo. Le sposavo prima che morissero”

Un miliziano basiji, uno dei paramilitari del regime degli ayatollah, ha raccontato di aver stuprato giovani condannate al patibolo, per aggirare il divieto islamico di giustiziare le donne, quando sono ancora vergini. In una scioccante intervista al “Jerusalem Post”, un membro delle milizie paramilitari che sono state in prima fila nei pestaggi e nelle repressioni delle proteste degli ultimi giorni a Teheran, ha raccontato l’agghiacciante “modus operandi” del regime iraniano.

L’uomo, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, ha raccontato che di essersi guadagnato, quando aveva appena 18 anni, «l’onore di sposare momentaneamente le giovani donne prima della condanna a morte». «La notte prima dell’esecuzione – ha raccontato – viene organizzata la cerimonia: le ragazze vengono costrette ad avere un rapporto sessuale con uno dei secondini, di fatto vengono stuprate dal “marito”».

Guardando a ritroso agli eventi, l’uomo ha detto di provare rimorso «anche se i matrimoni erano legali». «Le ragazze erano più terrorizzate dalla “notte di nozze” che dall’esecuzione che le attendeva all’indomani. Si battevano con tutte le loro forze, e così dovevamo mettere il sonnifero nel cibo. L’indomani, avevano un’espressione attonita: era come se fossero pronte o volessero morire».

«Ricordo di averle sentite piangere e urlare dopo che lo stupro era avvenuto. Non dimenticherò mai una ragazza che si graffiò il viso e il collo con le unghie. Dopo era graffiata dappertutto».

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