E’ di almeno sedici morti e 31 feriti il bilancio complessivo di due attentati suicidi avvenuti sabato ‘Iraq settentrionale. Lo hanno reso noto fonti della polizia locale, secondo cui l’attacco terroristico più grave ha avuto come teatro al-Shirqat, nella provincia di Salahuddin a circa 300 chilometri da Baghdad, dove un kamikaze alla guida di un’auto-bomba si è lanciato contro un commissariato: dodic le persone uccise, compresi quattro agenti, e undici i feriti; si tratta peraltro di un computo ancora provvisorio.
L’altra strage èstata perpetrata a Sinjar, 390 chilometri a nord-ovest della capitale irachena, nella provincia di Niniweh: qui le vittime sono state non meno di sei, mentre lesioni hanno subito venti passanti. La cittadina, situata a ridosso del confine con la Siria, è abitata da una folta comunità della minoranza degli yazidi, una popolazione di origini curde che professa un credo sincretistico, nel quale confluiscono elementi dello zoroastrismo, dell’ebraismo e del misticismo musulmano.
Gli yazidi in tempi recenti sono più volte stati presi di mira dall’estremismo ultra-islamico: solo nella stessa Sinjar all’inizio di agosto si erano susseguiti due attacchi suicidi, che avevano provocato la morte in tutto di 21 persone.