Ischia/ Allarme turismo dopo il blitz su smaltimenti illegali di rifiuti: “In molti disdicono le prenotazioni”

Una catastrofe sul turismo a Ischia, all’indomani dell’inchiesta sugli smaltimenti illegali di rifiuti pericolosi e arischio infettivo, non si sono fatti attendere. Tuona il sindaco di Barano d’Ischia, Paolino Buono: «E una catastrofe. In Comune stanno arrivando e-mail adecine per disdire le prenotazioni. Colpa di questi delinquenti. Mi auguro che la magistratura ci vada con la mario pesante». E preoccupato e aggiunge: «Ma i giornali devono rettificare: non è vero che il mare di Ischia è inquinato. Se così fosse dovrei emettere ordinanza di divieto alla balneazione. E invece nessuno mi ha ordinato di farlo».

Non conferma invece la ritirata dei turisti, Francesco Trani, presidente del consorzio Ischiaqualityhotels : «Il fatto è di una gravità inaudita, ma noi non abbiamo disdette». Dice lo stesso Franco Di Costanzo, di Ischia Tourist, che opera soprattutto nel mercato tedesco. Lunedì gli interrogatori dei cinque arrestati (domiciliari) dell’Aragona servizi nell’inchiesta condotta dai Noe guidati dal capitano Achille Sirignano, con la compagnia di lschia e la Procura di Napoli. Il collegio sarà composto dai magistrati Paola di Nicola, Roberto Arnaldi e Barbara Modesta Grasso. Secondo gli inquirenti, per ridurre gli alti costi del servizio, la Aragona che all’80 per cento del mercato sull’isola, falsificava bolle e fatture. Così acque nere e bianche, rifiuti pericolosi e non, fanghi difosse settiche, acque di dialisi, invece di arrivare ai depuratori in terraferma, venivano mescolati ad acqua e gettati direttamente in mare attraverso le condotte.

Le indagini riguardano anche gli albergatori, per accertare le loro eventuali responsabilità in quanto produttori dei rifiuti. Dopo Barano, anche il Comune di Pro cida e Legambiente Campania si costituiranno parte civile nel processo che scaturirà dall’indagine condotta dai carabinieri del Noe.

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