«Sono italiano. Ho 45 anni, e sono un ex imprenditore. La mia attività è andata male e ho perso tutto. Per salvare la mia famiglia (moglie e due figli) dalla miseria e dalla disperazione nella quale siamo entrati, offro un mio rene, o anche midollo. Gruppo sanguigno – b rh positivo. In cambio di soldi, prezzo base euro 300.000».
Questo è solo uno, ma sono centinaia le inserzioni shock, di chi vuole vendere il proprio fegato, il rene, o chi è disposto a sottoporsi a un trapianto di midollo, per sfuggire agli strozzini, al mutuo da pagare, alle rate del leasing e alle conseguenze devastanti della crisi. Si celano dietro il nome di “annunci speciali e urgenti” e sono la nuova frontiera dell’e-commerce e, nonostante nel nostro Paese ci sia una legge che lo vieti, invadono i siti italiani. Nuovi disperati figli di una classe media in ginocchio che mettono l’annuncio su internet nella speranza di chiudere in fretta l’affare.
All’estero il trapianto mercenario si può fare, anche se i rischi si moltiplicano. Ma nel girone degli “annunci urgenti” i rischi sono calcolati. Ernesto P., geometra casertano di 36 anni 36 anni, spiega con chiarezza all’acquirente: «Lo so che è pericoloso. E so anche che è illegale, ma non mi importa. So che ci sono alcune cliniche private a Bucarest dove queste operazioni le fanno bene, andiamo lì. Oppure andiamo dove volete voi, basta che facciamo quest’affare. Quei soldi mi servono per non perdere la casa».
Negli anni novanta Saverio Morabito, il primo pentito di ‘Ndrangheta a Milano aveva previsto qualcosa del genere: «Il business del futuro è il traffico di organi, bastano una clinica e un paio di medici, e da una sola persona puoi espiantare un sacco di organi. Il lato interessante della cosa è che ad avere bisogno di organi spesso è gente con un sacco di soldi, pronta a spendere qualunque cifra pur di tornare a una vita normale con un nuovo organo».
Comune e triste destino, dunque: quello di tornare a una vita normale, gli uni disposti a pagare qualunque cifra, gli altri disposti anche a vendersi l’anima, se solo qualcuno la volesse.