E’ durato tutta la notte e si รจ concluso solo in mattinata l’interrogatorio di Karadzic. L’ex leader serbo, arrestato per crimini di guerra e contro l’umanitร commessi nell’ex Jugoslavia, ha definito tutta la vicenda come una "farsa" e si รจ avvalso del diritto di non rispondere.
L’arresto. L’azione per l’arresto si รจ verificata nel pomeriggio del 21 luglio. Karazdic, seguito giร da alcuni giorni, รจ stato catturato a bordo di un autobus vicino Belgrado dove, sotto il falso nome di Dragan Dabic e nascosto da una folta barba bianca, l’ex leader serbo lavorava come medico in una clinica privata. Secondo la polizia, il ricercato girava tranquillo nella capitale serba e nemmeno i suoi vicini erano a conoscenza della sua vera identitร .
L’estradizione. Le autoritร hanno annunciato la decisione di avviare le procedure per l’estradizione al tribunale dell’Aja, dove l’ex ricercato sarร processato per i crimini compiuti durante la guerra dei Balcani. La legge serba prevede per Karadzic la possibilitร di presentare ricorso contro il trasferimento, come giร annunciato dal suo avvocato. Una volta che la giuria si sarร pronunciata la decisione sarร perรฒ inappellabile e il ministero della Giustizia, a cui spetta l’ultima parola, potrร decidere sul trasferimento.
Le reazioni internazionali. Intanto soddisfazione per l’avvenuto arresto arriva da tutta la comunitร internazionale. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha definito l’arresto di Karadzic come "Un momento storico per le sue vittime, che hanno aspettato tredici anni che fosse portato di fronte alla giustizia. Un arresto che – ha proseguito il segretario – consentirร al tribunale Penale internazionale di avvicinarsi al completamento del suo mandato e di portare giustizia alle vittime degli atroci crimini commessi".
Nel comunicato diramato Ban Ki-moon si sofferma poi sull’importanza di porre fine all’impunitร per poter finalmente pacificare la regione, ma prosegue ricordando che "il lavoro non sarร completo finchรฉ non saranno catturati e processati tutti i fuggitivi". Un implicito riferimento all’ex generale Ratko Mladic, altro super ricercato per crimini di guerra.
L’Unione Europea. L’arresto รจ stato salutato come una "ottima notizia" anche da gran parte della comunitร internazionale, in particolar modo dalle istituzioni della Ue: la collaborazione con il tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia รจ infatti una delle condizioni di Bruxelles per l’avanzamento nel cammino di integrazione della Serbia in Europa.
"Questo sviluppo illustra l’impegno del nuovo esecutivo di Belgrado a contribuire alla pace e alla stabilitร nella regione dei balcani – ha commentato la presidenza francese dell’Ue – costituisce una tappa importante nella via di riavvicinamento della Serbia all’Unione Europea". Una linea condivisa anche dal presidente della commissione Barroso: "รจ la prova della determinazione del nuovo governo ad arrivare alla piena cooperazione con il tribunale dell’Aia, รจ cosa molto importante anche per le aspirazioni europee della Serbia".
Il ministro degli Esteri Franco Frattini, arrivando alla riunione del Consiglio Esteri Ue, ha definito l’arresto "un grande risultato che dimostra come il processo di avvicinamento della Serbia alla Ue deve continuare a grandi passi". Frattini ha poi aggiunto che l’Italia lavorerร per la ratifica dell’accordo di stabilizzazione e associazione tra Ue e Serbia ed ha aperto la possibilitร futura di "una Serbia che presenta domanda di adesione alla Ue".
