Padre Luigi Anataloni, amico del confratello ucciso, ha raccontato all'agenzia Misna, la sequenza dell'aggressione: "Poco prima delle 11, due uomini e una donna, ben vestiti e assolutamente presentabili, si sono presentati al cancello dell'Istituto di Filosofia. Interrogati dai due guardiani che piantonano l'ingresso hanno detto di avere un appuntamento in amministrazione con padre Bertaina e sono stati lasciati passare".
Il giovane studente che ha scoperto il cadavere di padre Bertaina avrebbe riconosciuto – spiega la Misna – uno dei presunti assassini: è un suo ex compagno di seminario che era stato allontanato dalla scuola. "Il giovane stava andando da padre Bertaina per ritirare alcuni documenti. Prima di bussare si è accorto che in ufficio col missionario c'erano altre persone e ha aspettato. Poco dopo due uomini e una donna sono usciti dalla stanza. Lui ne ha salutato uno, un suo ex compagno di studi. Entrando poi nella stanza, ha trovato il cadavere di padre Bertaina e ha dato l'allarme", racconta Misna spiegando che i guardiani sono invece riusciti a fermare la donna che, consegnata alla polizia, aveva con sè ancora alcuni libretti degli assegni del missionario.
Padre Bertaina sembra sia morto soffocato dallo straccio che i suoi aguzzi gli avevano infilato in bocca perchè non gridasse. Era nativo di Madonna dell'Olmo, in provincia di Cuneo, ed era stato ordinato sacerdote nel 1951. Era in Kenya da almeno 40 anni e si è sempre occupato di scuole. Circa vent'anni fa, è stato tra i fondatori dell'Istituto di Filosofia a Langata, dove studiano seminaristi e religiosi della Consolata e di diversi istituti.
"L'uccisione di padre Bertaina rappresenta una delle tante aggressioni che avviene a Nairobi affollata da baraccopoli e dove le persone rubano per sbarcare il lunario", dice padre Giulio Albanese, missionario, direttore della rivista Popoli e missione. "Ricordo padre Bertania come una persona affabile, uno dei tanti missionari al servizio degli ultimi, estremamente gentile e sorridente".