di Giorgio
Sono appena tornato da un bellissimo viaggio in PerĂ¹; nei giorni del mio soggiorno in quel Paese si stava processando Alberto Fujimori che è stato tre volte presidente, dal 1990 al 2000. L’ex presidente è imputato per violazione dei diritti umani. La televisione del PerĂ¹ trasmetteva in diretta il dibattimento processuale e mi è capitato di assistere nelle strade di diverse cittĂ a manifestazioni in suo favore. Un amico mi ha detto che malgrado le accuse, se Fujimori si ripresentasse alle elezioni sarebbe rieletto. Malgrado ciĂ², in PerĂ¹ si è riusciti a portare a processo questo imputato. Il processo che si sta svolgendo a Lima, rappresenta un momento importante per il cammino verso la giustizia in PerĂ¹. Sappiamo tutti quanto è diffusa la corruzione in America Latina, e questo processo segna una inversione di rotta. Arrivato in Italia, assisto alla votazione del Senato del decreto che sospende i processi fino al 2002, dove è imputato il nostro attuale presidente del Consiglio. Capisco che i caudilli non si smentiscono mai, ma è possibile che sia avvenuta una specie di metamorfosi geo-politica, oltre che meteorologica, tra America del sud e Italia? Una cosa mi consola: credo che tutto prima o poi si paghi, e il nostro attuale presidente del Consiglio stia ritardando solo un poco l’avvento del suo destino. Spero solo che la sua inevitabile fine, non faccia piĂ¹ danni di quanto ci sia d’aspettarsi. La sicurezza sta nel diritto di tutti e non solo per alcune classi: le rivoluzioni insegnano.
