Negli ultimi giorni le borse asiatiche hanno subito un rallentamento, che potrebbe provocare un “effetto Madoff”. Secondo molti addetti ai lavori, i bassi tassi d’interesse e le forti iniezioni di liquidità della Banca centrale cinese sarebbero più un incentivo alla speculazione che un impegno nel credito alle imprese.
È d’accordo con questa teoria anche Andy Xie, ex capo-economista per l’area Asia-Pacifico di Morgan Stanley, che ha parlato addirittura di «un gigantesco schema Ponzi». Questo meccanismo è lo stesso adottato dall’americano Bernie Madoff per la sua ormai nota truffa ai danni degli investitori statunitensi.
Per Xie «nella prima parte dell’anno la liquidità immessa nel sistema bancario è aumentata del 24%, ma il rapporto tra prestiti e depositi è rimasto stabile al 66%». Tradotto, vuol dire che la liquidità è stata usata per speculazioni nel mercato azionario e nella speculazione immobiliare. L’eccesso di liquidi in circolazione ha quindi originato una gigantesca bolla, sempre secondo Xie, ha portato le azioni del mercato cinese ad essere sopravvalutate del 50-100%.
Questo rappresenta un grave problema, se si pensa che pochi giorni fa l’Economist aveva individuato proprio nell’area asiatica il possibile traino alla ripresa dell’economia mondiale.
