"Strada obbligata". Schwarzenegger si trova ad affrontare un buco di 42 miliardi di dollari per gli anni fiscali 2008 e 2009. Nel provvedimento esecutivo appena approvato si stabilisce che da oggi tutte le agenzie del governo californiano dovranno ridurre gli stipendi del 10%. Questa mossa potrebbe comportare migliaia di licenziamenti nello Stato considerato finora una delle locomotive economiche degli Stati Uniti. Nel frattempo, per fare cassa, i 235mila dipendenti pubblici staranno a casa due giorni al mese, non pagati, facendo in questo modo rientrare 1,3 miliardi di dollari in un anno. "Non c'è altra scelta", ha dichiarato il governatore repubblicano, aggiungendo che, senza questi provvedimenti urgenti, non ci saranno i soldi per pagare gli stipendi già da febbraio.
I sindacati. Le organizzazioni dei lavoratori hanno già promesso battaglie legali per impedire i licenziamenti. Jim Herron Zamora, portavoce del Service Employees International Union, il più importante sindacato dei dipendenti pubblici, ha fatto sapere che "il nostro contratto non gli consente di fare una cosa simile".
Il braccio di ferro con il Parlamento. Lo stato di emergenza fiscale autorizza il governatore a obbligare i parlamentari locali ad approvare misure di urgenza, come l'aumento delle tasse e il taglio delle spese. Schwarzenegger è reduce da un periodo di tensioni: nei mesi scorsi il governatore ha chiesto ripetutamente ai legislatori di entrambi gli schieramenti un'azione incisiva per contrastare il debito e giovedì scorso ha posto il veto sul piano che i democratici avevano presentato in Aula. La proposta prevedeva di ridurre il deficit di 18 miliardi di dollari. Non abbastanza secondo il governatore, che avrebbe voluto sforbiciare di più le spese destinate all'istruzione, ai servizi sociali, nonché ridurre le festività degli impiegati della pubblica amministrazione. Schwarzenegger ha emesso un provvedimento che obbliga i parlamentari a riunirsi per la terza volta in due mesi. E adesso i legislatori hanno tempo 45 giorni per elaborare il piano anticrisi.