Siete convinti che con i massaggi del “brain gym”, insomma con la ginnastica del cervello questo si ossigena e perciò migliora le sue prestazioni? Siete sicuri che sono in commercio pediluvi purificanti? Che gli antiossidanti fermano l’invecchiamento e che l’olio di pesce aumenta il quoziente intellettivo? Siete certi e fiduciosi che il raffreddore si cura con l’omeopatia e che ci sono creme che cancellano le rughe in 15 giorni? Che il curry prevenga il tumore alla prostata, dubitate che il vaccino trivalente abbia a che fare con l’autismo? Bene, se pensate una sola di queste cose e decine di altre consimili, siete «una persona intelligente che crede a una cosa stupida». Siete l’individuo-tipo cui si rivolge l’informazione scientifica trash. E a ognuno di noi è capitato di esserlo: ostaggi di un bombardamento mediatico legato a medicina e salute che per metà è costituito da “nonsense”, da scemenze senza alcun valore scientifico.
Contro questa deriva della comunicazione da anni si cimenta Ben Goldacre, trentenne inglese, medico di formazione e reporter d’assalto. Tiene una rubrica per il “Guardian” e il blog “badscience.net“: recentemente ha scritto il best-seller “La cattiva scienza”, appena tradotto in Italia, dove si incarica di sbugiardare pseudoscienziati, medici compiacenti, industrie farmaceutiche, giornalisti corrotti.
Purtroppo – è la sconsolata morale di Goldacre – viviamo con i piedi nel XXI secolo e la testa rivolta a un Medioevo di ciarlatani e finti guaritori.
