La crisi del capitalismo, una di quelle condizioni pronosticate – anzi auspicate – da Marx e dai marxisti di tutto il mondo, paradossalmente non avvantaggia i partiti di sinistra, almeno non in Europa. Lo spiega bene John Lloyd in un editoriale sul Sole 24 Ore che Blitzquotidiano segnala come articolo del giorno.
Se si fa eccezione – e con molte riserve vista la recessione in atto in quel paese – per i socialisti spagnoli, il resto è un quadro omogeneo che vede le formazioni di destra e centrodestra in forma smagliante e il fronte opposto in grande difficoltà. Sia l’Inghilterra o l’Italia, la Danimarca o la Francia, la Svezia o la Germania, la costante è una: laburisti, progressisti, socialisti o democratici che dir si voglia stanno messi male.
Viene ancora naturale pensare che una crisi del capitalismo debba tornare a vantaggio della sinistra: la sinistra non è forse venuta al mondo per abolire il capitalismo, o quanto meno addomesticarlo? Ma non sempre inpassato è andata così: e certo non sta andando così adesso in Europa. In nessuno dei grandi Paesi del vecchio continente ilprincipalepartito della sinistra, che si trovi al governo o all’opposizione, vede aumentare ipropri consensi. […]