La crisi economica investe i professionisti: nel 2009 300 mila posti in meno

Tempi duri anche per i professionisti: avvocati, architetti, ingegneri, notai, dentisti, subiscono il contraccolpo dalla cri­si economica internazionale. In Italia le stime del Cup (Comitato unitario degli ordini e dei col­legi professionali) prevedono per il 2009 quasi 300 mila po­sti di lavoro  persi da liberi pro­fessionisti a partita Iva che non possono contare su am­mortizzatori sociali o misure di tutela straordinarie.

Sono coinvolti i grossi nomi di studi illustri e e soprattutto una miriade di piccole realtà che nel 2008 hanno guadagna­to, in media 15 mila euro in meno: inevitabili i tagli ai budget destinati a consu­lenze e alle risorse umane, con una drastica riduzione di contratti e posti di lavoro.

Tra i più colpiti architetti e ingegneri che pagano il protrarsi della crisi nell’edilizia; ma anche i notai per il crollo delle compravendite, delle stipule dei mutui, sempre a causa del mercato immobiliare fermo.

Oltre ai dipendenti degli stu­di professionali, che sono cir­ca un milione, e che restano le prime vittime della crisi, ci so­no i professionisti autonomi che lavorano in proprio o so­no titolari degli studi. Si tratta di circa 800 mila persone, dice Gaetano Stella, presidente del­la Confprofessioni, associazio­ne che rappresenta i liberi pro­fessionisti. Qui, spiega, la crisi ha colpito «a macchia di leo­pardo ».

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Warsamé Dini Casali