La sua convivente non voleva saperne di tornare con lui e così, Pierluigi Zucconelli, 40 anni di Bologna, ha dato fuoco agli uffici della Beghelli, l’azienda in cui lavora la donna.
È accaduto all’una e trenta del 23 luglio. L’uomo, con una tanica di benzina, ha preso un taxi e si è fatto lasciare a Monteveglio, nei pressi del cancello della fabbrica. Quindi ha scavalcato le recinsioni, dato fuoco agli uffici ed è rientrato sul taxi, non prima di aver lasciato la sua firma (“comanci”) sul luogo del misfatto. Zucconelli, poi, è rientrato a casa prendendo più taxi ed è stato trovato e arrestato dai Carabinieri, con gli abiti bruciacchiati e ancora intrisi di benzina.
I danni sono ancora da quantificare, ma sono ingenti: l’edificio è completamente annerito ed è stato dichiarato inagibile dai Vigili del fuoco, intervenuti non appena è scattato l’allarme dello stabilimento.
All’origine del rogo, secondo i Carabinieri di Borgo Panigale, ci sarebbe la storia dell’uomo con una dipendente della Beghelli, relazione da cui è nata anche una figlia. La storia si sarebbe interrotta nel 2003 ma Zucconelli, anche per problemi di alcolismo, negli ultimi giorni avrebbe cominciato a minacciare e importunare la donna.
Proprio il giorno prima del rogo, la dipendente Beghelli ha denunciato Zucconelli ai Carabinieri a causa delle continue telefonate e visite notturne. L’uomo poi ha anche cercato di rintracciare la moglie al lavoro minacciando le centraliniste della Beghelli. Ora dovrà rispondere di incendio doloso e stalking.
L’azienda, in una nota, ha fatto sapere che non ci sarà nessuna interruzione della produzione.