di Luca
E così la Granbassi ha dato ufficialmente l’annuncio: "Lascio l’Arma per fare la giornalista". Bene, auguri a un’aspirante collega. Ma se una situazione di incompatibilità in questo modo si appiana, ne resta in piedi un’altra enorme. Cosa succede infatti in questo mondo alla rovescia? La nostra si ritrova subito lanciata ai vertici del mestiere come conduttrice di un programma tv. E spinta da chi? Da colui (Santoro) che combatte i favoritismi del sultano Berlusconi e poi – dopo quello che ha passato – si comporta esattamente come lui. Di fronte a un testimonial che "tira" (per meriti sportivi) non esita a usare la sua posizione di potere per servirci un quadretto imbarazzante. Perché se la signorina Granbassi avesse voluto cominciare una carriera nel giornalismo e non nella notorietà giornalistica, che evidentemente hanno appeal diversi, avrebbe dovuto affrontare una sana, anonima gavetta come tutti fanno e come buonsenso comanda. Questo avrebbe dovuto dirle Santoro. "Vuoi fare la giornalista? Bene, poiché questa professione col fioretto non ha niente a che fare, comincia da zero. Senza passare davanti a coloro che fanno la fila da anni e che magari sono più esperti e qualificati". E se io, giornalista precario, domani dicessi che lascio il mestiere per la scherma, quante possibilità avrei di andare subito alle Olimpiadi?