di Geronimo
Ora che Barack Obama ha raggiunto la maggioranza dei delegati alla convention democratica e ne e’ diventato il portabandiera nella sfida per la Casa Bianca contro il repubblicano John McCain a prima vista sembrerebbe che il suo cammino sia quasi spianato. Lo sarebbe, ma c’e’ un problema che Obama non riesce a scrollarsi di dosso neanche adesso che l’ha battuta: Hillary Clinton. La ex-first lady ha concesso la sconfitta ma, stando a quanto si puo’ capire, si appresta a tendere una trappola al senatore nero, pur asserendo che lo sosterra’ fino in fondo. Perche’? Per una ragione semplicissima: vuole tornare alla Casa Bianca come vice-presidente. L’ambiziosa e tenace senatrice di New York ha gia’ lanciato in questo senso ad Obama chiari segnali: se mi chiedi di farti da vice accetterei. I due dovrebbero incontrarsi presto e parlarne. Ora, Obama e la Clinton non si sono mai piaciuti, e inoltre se il senatore nero accettasse l’ offerta della rivale si troverebbe alla Casa Bianca una donna che sarebbe spesso tentata di scambiare la vice-presidenza con la presidenza, spalleggiata dall’onnipresente marito, l’ex-presidente Bill Clinton. E’ lecito pensare che gli strateghi del senatore nero siano inorriditi all’idea della Clinton accanto a lui, ma hanno in un certo senso le mani legate. Hillary ha perso le elezioni primarie, ma ha pur sempre raccolto 18 milioni di voti, tra donne, ispanici, colletti blu, ebrei e persone senza istruzione superiore, che in tutti gli Stati dov’erano presenti in forze, dall’Ohio alla Pennsylvania, hanno sempre preferito Hillary ad Obama e che ora potrebbero migrare verso McCain. Scaricarla completamente potrebbe comportare il rischio che i suoi elettori a novembre disertino le urne, spaccando in due il partito democratico e spianando la strada alla vittoria di McCain. La ex-first lady sa bene che Obama non puo’ rischiare tanto, e per questo nel suo cuore deve essere quasi sicura che alla Casa Bianca ci tornera’, come vice-presidente, per il momento, ma ci tornera’. Poi, nel 2016, quando Obama non potra’ piu’ ripresentarsi dopo due mandati, tentera’ di nuovo la scalata all’ufficio ovale. La strategia della Clinton, se Obama la prendera’ a bordo del ticket democratico, e’ quindi gia’ tracciata. Su questa strategia pesa perto’ un grosso punto interrogativo. Riuscira’ un ticket Obama-Clinton a farsi eleggere? Sarebbe l’accoppiata tra un nero e una donna, cosa mai vista nella storia degli Stati Uniti. Un simile ticket dovrebbe fare i conti con quella percentuale di americani che alla Casa Bianca non vogliono ne’ un nero, ne’ una donna. Figuriamoci tutt’e due insieme. Ma Hillary, se il suo ticket con Obama dovesse perdere a novembre e diventasse presidente il 71enne Mccain, ha un altro piano bell’e pronto. Al momento della sua rielezione McCain avrebbe 75 anni suonati e ha gia’ subito svariati by-pass. Qualora fosse ancora vivo, non e’ escluso che sceglierebbe di lasciare, magari a favore del suo vice-presidente, chiunque esso sia. E a quel punto Hillary tornerebbe in campo come candidata democratica dopo 4 anni di amministrazione repubblicana. Se d’altra parte McCain si presentasse per un secondo mandato e vincesse, Hillary dovrebbe avere un po’ piu’ di pazienza e aspettare il 2016. Naturalmente, predisporre una strategia che si dipana lungo 4 o 8 anni e’ un esercizio pieno di incognite, ma la Clinton si deve sentire abbastanza sicura, come dire in una situazione dove non puo’ perdere. Infatti, se Obama vince, lei cerchera’ di succedergli nel 2016, se perde, lei e’ pronta a scendere in campo contro McCain nel 2008. Certo bisognera’ vedere cosa ne pensano gli elettori di questa donna cosi’ intestardita nella ricerca del potere. Cosi’ troppo intestardita.