La Nestlè minaccia la Svizzera: nessun tetto ai compensi dei manager o ce ne andiamo

La Nestlè minaccia di “abbandonare” la Svizzera. Motivo della minaccia i compensi ai  manager che, complice la crisi, anche la Confederazione elvetica vorrebbe limitare  per legge.

Ma quella dei tetti agli stipendi dei dirigenti è una soluzione che disturba il presidente della multinazionale Peter Brabeck, intervistato dal settimanale svizzero “Sonntag” : «Sarebbe proprio l’inizio della fine. In questo caso saremmo costretti a interrogarci seriamente se la Svizzera sia ancora il posto giusto per noi».

Quella del presidente è una minaccia nemmeno troppo velata; la Svizzera, per Brabeck «deve fare attenzione a non perdere i suoi punti di forza», perché «la sicurezza giuridica, che prima era solida come un blocco di granito, si sta ora lentamente sgretolando».

Insomma, nessuna penalizzazione ai manager. In Europa, però, le cose sembrano andare in una direzione diversa. Gli stipendi deidirigenti delle aziende private sono in rapida discesa. Il reddito medio dei presidenti dei grandi gruppi societari quotati in Borsa è diminuito del 10% nel 2008 e del 28% in Italia, dove però i grandi dirigenti societari rimangono i più pagati dopo quelli di Lussemburgo e Spagna.

Diversa la tendenza in Usa dove secondo Businessweek il 2009 è «un anno duro per i lavoratori americani, con la disoccupazione vicina al 10% e tagli agli stipendi o ai benefit per coloro che ancora hanno un impiego. Ma c’è una categoria che è esente da questo: gli amministratori delegati, diversi dei quali godono di lauti compensi nonostante la riduzione dei salari».

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Emiliano Condò