PAPILLOMA E CLAMIDIA DECUPLICATI – Invece «vedo aumentare pericolosamente il numero di malattie sessualmente trasmissibli tra le giovanissime, dal papilloma alla Chlamydia, cresciuta da a 10 volte negli ultimi 10 anni, ormai una patologia endemica tra under 20». A questo contribuisce «il drammatico errore storico di aver parlato di contraccezione soprattutto alle femmine in questi anni, trascurando i maschi. A cui bisogna dire con forza che non mettersi il preservativo non è "fico", è solo scemo, si mette a rischio la salute propria e della partner». A latitare sono soprattutto i genitori: «Solo il 40 per cento delle madri parla di contraccezione con le figlie, ma la qualità del dialogo è molto bassa». Tanto che le giovani parlano di sesso soprattutto con le amiche (il 63,8 per cento), pochissimo con la mamma e niente (proprio così, zero per cento) con il ginecologo, che rischia così di ridursi a mero dispensatore di pillole senza un ruolo forte di supporto e di informazione.
GENITORI DA BOCCIARE – I genitori, secondo la Graziottin, sono insomma «da bocciare in tronco: appena il 5 per cento di loro sa se la figlia under 15 ha rapporti sessuali a rischio, una categoria che invece ormai riguarda ben il 38 per cento delle giovanissime. E solo il 47 per cento dei genitori ritiene il preservativo sicuro (il 52 per cento si fida della pillola), dati molto inferiori alla reale efficacia dei due metodi contraccettivi. E la scuola non è da meno: «Lì o non si parla di contraccezione o se ne parla male, inculcando pregiudizi sulla pillola (fa venire il cancro, fa aumentare di peso) che rovinano anni di messaggi positivi».