Il capitalismo negli Stati Uniti è diventato piagnucoloso e l’America sta diventando un Paese di stampo marxista. Questo almeno quanto emerge da un’analisi proposta dalla Pravda che sottolinea come la potenza economica più grande del mondo stia piano piano precipitando ad un livello economico e sociale inferiore a quello della stessa Russia. La storia che si ribalta.
Secondo Stanislav Mishin, autore dell’articolo, negli Stati Uniti è stato abbassato il livello culturale della popolazione attraverso un sistema di educazione basato più su una cultura popolare che su quella classica. «Oggi –si legge- gli americani conoscono meglio le vicende dei programmi tv piuttosto che le politiche che influenzano direttamente le proprie vite».
Inoltre, sempre secondo l’organo di stampa russo, gli americani hanno perso la fede in Dio e tutti i loro luoghi di culto, a cui si sono sostituiti predicatori che fanno proseliti in tv. Anche l’elezione di Barack Obama è vista come «il collasso finale» per il capitalismo d’oltre oceano. Un governo caratterizzato da tasse su tasse, salvagenti per le banche, aiuti all’industria dell’auto. Il massimo dello statalismo. Agli occhi della Pravda Obama sembra quasi un comunista.
Secondo il quotidiano russo la velocità con cui il nuovo presidente americano ha coniato moneta e speso soldi pubblici ha raggiunto un record mondiale e, se il trend continuerà, gli Usa «volendo essere buoni assomiglieranno alla Repubblica di Weimar, volendo essere cattivi allo Zimbabwe».
* Scuola di Giornalismo Luiss