L’esordio dietro la macchina da presa di Maria-Louise Ciccone è snza dubbio sorprendente. Sacro e profano (in originale Filth and Wisdom, sozzura e saggezza), con tutte le sue prevedibili imperfezioni, ha un tono e una freschezza che non possono certo lasciare indifferenti.
«Le persone si dividono in due categorie: quelle che cercano a tutti i costi di fare il bene e quelle che cercano a tutti i costi di fare il Male. Alla fine però non c’è questa differenza». Guidato da questa massima, il carismatico Eugene Hutz affronta la sua lotta quotidiana con uno humour e una disponibilità che si riflettono nelle canzoni del suo gruppo gipsy-punk Gogol Bordello.
Poco importa dunque se per pagarsi i concerti deve fare da escort a clienti sadomaso. Anzi, quel lavoro serve a esorcizzare i ricordi terribili della sua infanzia in Ucraina. Tutti i personaggi creati da Madonna sono vittime del compromesso. La bellissima Holly è una ballerina classica costretta a esibirsi in legnose lap dance. La farmacista Vicky sogna di fare la volontaria in Africa e fa di tutto per far cadere le offerte dei clienti nel barattolo africano, irritando molto il farmacista capo. E naturalmente ognuno ama la persona sbagliata in un girotondo di incontri mancati.
Sicuramente “Filth and Wisdom” non sarà un capolavoro nè l’inizio di una sfolgorante carriera registica per Madonna, ma è comunque una pellicola in grado di divertire senza mai risultare baale. E di questi tempi non è di certo poco.
